“Non si preoccupi lei arriverà presto in serie A”. Parola di arbitro
Quando qualcuno ci lascia ti ritrovi a sfogliare giornali, rassettare cose, mettere in ordine cartelle e le tue mani vanno a contatto con i ricordi, i tuoi occhi rivedono foto dimenticate e così leggi appunti scritti in momenti particolari di una vita vissuta e ricca di tanti avvenimenti.
Di recente sono così entrata in punta di piedi negli anni della gioventù di mio marito che non c’è più ma che ha vissuto per più di 60 anni nello sport, mangiando pane e… pallone, oltre che terra rossa e palle da tennis.
Prima come calciatore dilettante e ottimo tennista di un circolo romano di Porta Metronia per diventare poi arbitro e calpestare l’erba di quasi tutti i campi d’Italia, e sedersi sullo scranno più alto del torneo internazionale al Foro Italico.
Quando si vestono i panni di giudice la persona stessa diventa intransigente, corretta, serissima con se stessa e precisissima al punto di conservare tutto ciò che riguarda la propria vita. E così tra le pile di giornali degli anni 60 trovi storie che avevi sentito raccontare, come quella del calciatore Giorgio Chinaglia che mio marito ebbe la fortuna di arbitrare nell’incontro Massese – Siena 2-0.
Quel giorno il centravanti bianconero non fece una grande prestazione ma fu protagonista quando servì il pallone del secondo gol al compagno di squadra Rolla. Fu ammonito, anche perché, pur giovanissimo, il suo forte carattere era già forgiato, e che neanche, il pur militaresco allenatore Genta, era riuscito a domare.
Al termine della gara Chinaglia chiese all’arbitro il perché di quel cartellino giallo e fu rimproverato non solo per l’eccessiva irruenza agonistica dimostrata, ma anche per la sua ripetuta intemperanza verbale a quel provvedimento.
Con lo scambio di una stretta di mano l’arbitro gli disse:” Non si preoccupi, lei arriverà presto in serie A e giocherà in Nazionale.” Fu un profeta? Si, mio marito aveva grandi capacità nell’individuare quei giocatori che avrebbero avuto successo e sarebbero diventati grandi campioni. E Chinaglia, nemmeno due anni dopo approdò alla Lazio, dopo aver giocato per un anno nell’Internapoli, e tutti conoscono la bella carriera che ha fatto.
Una volta, dopo aver arbitrato una partita a Brescia, in aeroporto a Malpensa, incontrò G.C. Beltrami, allora responsabile tecnico dell’ Inter e gli suggerì l’acquisto di Altobelli e Beccalossi, giocatori del Brescia, oltre a quello di Marco Tardelli quando ancora giocava nel Como. Quest’ultimo fu giudicato troppo magro, fragile, ma il giocatore, acquistato subito dopo dalla Juventus ha dimostrato a tutti di quale “pasta” fosse fatto.
Pure il presidente della Roma Anzalone seppe tenere in considerazione un suo consiglio: quello di acquistare Roberto Pruzzo, l’allora bandiera del Genoa, il re di Crocefieschi. Fu un’operazione tenuta segreta per mesi, ma per la squadra giallorossa fu un “colpo” davvero importante. Con quel centravanti vinse lo scudetto, lui fece molti gol ed alcuni fanno bella mostra nelle cineteche calcistiche e sono riproposti ancor oggi quali vere “perle”.
L’unica esperienza alla quale mai avrebbe voluto assistere è stata la morte sul campo di Renato Curi durante la gara Perugia – Juventus. Quel pomeriggio dal cielo cadde una pioggia incessante, il campo non riusciva ad assorbirla tutta, ed impotenti, tutti assistettero a quella tragedia.
Oggi, aprendo sportelli e cassetti, non posso fare a meno di sentire quel vecchio odore di stampa che ti entra nelle narici, e con cautela continuo a passare in rassegna giornali retrodatati come il tradizionale Guerrin Sportivo, Record settimanale di sport, o Sele Sport Illustrato o il notiziario arbitrale Dalle rive del Tevere del 1966. Sugli scaffali, immancabili sono le edizioni perfettamente rilegate di Il Calcio e Ciclismo illustrato a partire dal 1946 in poi, oltre all’almanacco del calcio illustrato e le biografie dei calciatori più famosi.
C’è tutta una vita nascosta tra quelle righe, ci sono emozioni che non si possono dimenticare. Tra i poster della Roma campione d’Italia, e le molte copie del Corriere dello Sport pubblicati in occasione dei due ultimi mondiali di calcio vinti dall’Italia, si possono anche rileggere tutte le più belle imprese degli atleti italiani nelle Olimpiadi.
Continuerò a mettere in ordine tutto il materiale che la casa ha accolto negli anni e che mi appare un autentico museo, inteso nella sua accezione etimologica, luogo delle Muse, spazio con-sacrato ai ricordi, custode della vita che fu e di quella che può ancora essere.