Lucy Salani. C’è un soffio di vita soltanto

Lucy Salani ha 99 anni ed è la transessuale più anziana d’Italia e l’unica sopravvissuta ai campi di sterminio tedeschi.

Deportata a Dachau per aver disertato l’esercito, venne liberata nell’aprile del 1945 dalle truppe americane.

Prima di Dachau ha vissuto la sofferenza di essere rifiutata dal padre e dai fratelli, di subire gli abusi in un prete pedofilo, di essere costretta, ancora in un corpo da uomo ad arruolarsi nel 1940 e a prostituirsi per vivere.

Il cambio di sesso lo affronta a Londra a metà degli anni Ottanta, ma sui documenti continua a chiamarsi Luciano – perché il nome glielo hanno dato i genitori e per questo “è sacro. E poi una donna non può chiamarsi Luciano? Perché no?” dice Lucy inevitabilmente un’adorabile anticonformista.

Ma Dachau nonostante la vita travagliata e avventurosa rimane per Lucy una pagina indimenticabile che ancora la tormenta. “Vivere per me è un miracolo, perché sono morta allora” dice.  Lì, a Dachau, le era stato assegnato il compito di trasportare i cadaveri morti nelle baracche per stenti nei forni crematori, ma non tutti i corpi erano esanimi, ed lì che ha perso la fede in Dio e nell’essere umano.

Ma non ha perso la sua umanità. Dopo essere stata disertore, prigioniero politico, prostituta e ballerina, Lucy è stata madre adottiva un’adolescente rimasta orfana, purtroppo deceduta prematuramente.

Nata nel 1924 a Fossano, in provincia di Cuneo, Lucy racconta di essersi sentita femmina fin da piccola per la disperazione della madre. “Volevo sempre fare ciò che a quell’età facevano le bambine: cucinare, pulire e giocare con le bambole” ricorda e sempre, nonostante le incomprensioni e gli ostacoli familiari, ha portato avanti la sua determinazione di essere donna.

La storia di Lucy è nota dal 2009, quando Gabriella Romano ne ha scritto la biografia Il mio nome è Lucy. L’Italia del XX secolo nei ricordi di una transessuale, per Donzelli editore, dal quale poi il documentario diretto dalla stessa Romano, Essere Lucy nel 2011.

Nel 2014 il regista Gianni Amelio ha intervistato Lucy per il suo documentario Felice chi è diverso. E sono tornati su questa singolare biografia Matteo Botrugno e Daniele Coluccini con il docu-film C’è un soffio di vita soltanto, realizzato nel 2020-21 e presentato al Torino Film Festival 2022, disponibile su Now, la piattaforma di Sky.

C’è un soffio di vita soltanto è un verso di una poesia composta dalla stessa Lucy, che ne testimonia l’intensa umanità e ben riassume il senso di tutta la sua vita.

Aggiornamento – 22 marzo 2023

Lucy Salani, della quale speravamo di festeggiare i 100 anni,  è venuta a mancare a Bologna, dove viveva, il 22 marzo 2023.

 

 

Immagine: Lucy Salani in un frame del docu-film ‘C’è un soffio di vita soltanto’ di Botrugno & Coluccini 

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