La fabula del variegato mondo dei costumi, dei miti e delle tradizioni

Da tempo il fotografo francese Charles Fréger riserva la sua attenzione alle comunità, siano esse lavorative, militari, sportive, culturali o etniche, per analizzare gli individui che le compongono, identificandone i legami, i rituali e le pratiche che li uniscono. Una ricerca antropologica che include l’abbigliamento, l’uniforme, la divisa che ognuno di questi gruppi decide di indossare come segno di appartenenza e che diventa paradigma ambivalente, in quanto espressione collettiva e individuale.

Gradualmente Charles Fréger (classe 1975) ha evoluto il suo lavoro iniziale aggiungendo ai primi ritratti fotografici le performance e i video raggiungendo, così, una dimensione teatrale che l’ha allontanato dal ritrattismo per soffermare il suo interesse sulla figura e sulla sua potenziale espressione. I volti e corpi man mano sono scomparsi, per lasciare spazio alle maschere e ai costumi.

Fabula, la retrospettiva di oltre 250 immagini che aprirà il 12 gennaio 2019 all’Armani/Silos di Milano, ripercorre il processo del cambiamento espressivo di Fréger, raccogliendo circa 20 serie monografiche prodotte dal fotografo francese tra il 1999 e il 2018 in Europa, America, Asia e Africa, che formano una straordinaria antologia d’immagini di riti e tradizioni di ogni longitudine e latitudine che spaziano dal famoso colbacco della guardia reale di Windsor alle maschere rurali giapponesi.

La mostra milanese, che si protrarrà fino al 24 marzo 2019, comprende anche immagini della serie Yokainoshima – Lo spirito del Giappone (in contemporanea con l’esposizione a Lyon, presso il Musée des Confluences fino al 30 agosto 2019) e di Winder Mann, presentata per la prima volta in Italia a Roma nel 2015.

Fotografie by Charles Fréger: copertina: Fantasias – Brazil; nella pagina dall’alto verso il basso: 1)  ‘School Chalo! Andiamo a scuola!’; 2-3 ‘L’épopée De Jeanne D’arc (L’epopea di Giovanna D’arco); 4) Di tu (Vietnam); 5) Mevlevi

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