Divorzio tardivo. Aumentano le separazioni argento

Divorzio tardivoIn tempo di esami di maturità e di ricordi appena rarefatti dal tempo sembrerebbe opportuna la citazione del massimo Poeta che dava inizio alla Commedia, divina per natura, con “nel mezzo del cammin…”

Ed oggi sono parecchi gli over cinquantacinque che nel mezzo del lungo cammino matrimoniale decidono di abbandonare il tetto coniugale. Senza sbattere la porta, talvolta di comune accordo, scelgono di aprire il fatidico portone oltre il quale si celano possibilità molteplici, opportunità finalmente infinite.

Si tratta di separazioni comunemente nominate divorzi tardivi, legami che, pur restando tali poiché sanciti dal tempo, rompono d’improvviso la routine quotidiana con un fatidico strappo che riduce in brandelli la loro ufficialità certificata da quel fatidico sì. Compaiono allora avvocati, tribunali, cavilli di legge a rammentare che non è mai troppo tardi.

Dopo aver sfiorato il venticinquesimo anno di matrimonio, ottenuto l’argento ad honorem, si è pronti a voltare pagina, sfogliando l’album delle fotografie ricco di ricordi imperniati di vita familiare: figli, nipoti, addirittura pronipoti. Mai dire mai. Quel vincolo arcaico diviene un tabù mentre il corpo chiede il riscatto dal tempo che passa. Guardarsi intorno, rendersi disponibili al cambiamento.

La vita si è allungata

Sicuramente il mutamento biologico, l’esistenza media delle donne supera gli 85 anni, quella degli uomini gli 80, ha favorito la crescita di queste separazioni grigie. Perché precludersi a 60 anni altri 20 anni di felicità e di  libertà? Il miglioramento delle condizioni di salute, la vita longeva permette una visione amplificata del proprio futuro che offre ai coniugi nuovi slanci creativi e ricreativi.

Nonostante l’abitudine, placebo di ogni malessere esistenziale, voglia assuefare agli anni che passano, l’angoscia della fine non mina la capacità di reagire e di andare avanti. Sovente accade che, lontani i figli, i coniugi si trovino costretti ad un letale confronto che li restituisce alla nudità di un rapporto a due.

La prova, la verità arida tuttavia risveglia i sensi che anelano vita e si fanno portavoce del mancato appagamento. Finisce la veglia e si apre la voglia di nuovi incontri. D’improvviso ci si scopre non più rassegnati ad un rapporto insipido, privato degli spiragli emozionali necessari al piacere, elemento indispensabile all’amore. E l’amore, si sa, non conosce età. Soprattutto oggi grazie alla chimica che mette sul banco pillole e pilloline di felicità: medicine anti depressione, anti età, Viagra e similari che rendono tutti all’altezza di fantasie e necessità! Senza affanni.

Differenze di genere

Capita spesso che i maschietti protagonisti di queste separazioni old, siano propensi a riaccoppiarsi, magari ripronunciando il fatidico sì. Infondo, si cerca sempre una mamma e, paradosso di inizio secolo, l’uomo resta inabile senza la tranquillità della coppia.

Di contro le donne, raggiunta l’ulteriore maturità, superata la prova finale scelgono la vita da single. Davvero qualcosa di diverso. Il gentil sesso, uscito dal guscio, non ha più voglia di rinchiudersi entro le “cinta sociali” di una vita consumata in due, agevole solo in apparenza. Ottenuta l’indipendenza, l’autonomia sembra invadere ogni campo: non solo economico, professionale, ma anche sentimentale.

Le donne sono in grado di curare ex novo i rapporti e di riscrivere il proprio futuro dedicando il loro tempo a svaghi, amicizie tralasciando la necessità di nuove relazioni sentimentali. Pur avanzando legami, restano lontane da trappole coniugali che col tempo rischiano di diventare insapori.

Nuove prospettive per i pensionati

 Fortunati già ad essere definiti tali, pensionati appunto! A chi attribuire tanta dinamicità esistenziale? I costumi che cambiano, la libertà che sconfina oltre i segni del tempo? A ben vedere dovremmo ringraziare la scienza, la medicina, la sociologia, il diritto che cambiano ogni considerazione antropologica. L’evoluzione.

Ma destrutturare una parte della propria esistenza non è sempre facile. L’evoluzione non cancella il fallimento con cui bisogna prima o poi imparare a convivere. L’evoluzione non elimina l’incertezza dei propri desideri. Le maschere di plastica, segno dell’uguaglianza che impera, fa dimenticare la fluidità dei rapporti che mutano il volto e forse talvolta andrebbero semplicemente reinventati con impegno e fatica. Anche se, infondo, non è più tempo di difendere il proprio amore dalle vecchie ingerenze.

 

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