Casa Cuseni. La prima raffigurazione di una famiglia omogenitoriale nell’arte

Casa Cuseni di Taormina, oggi monumento nazionale, costudisce le collezioni appartenute al pittore britannico Robert Hawthorn Kitson (1873 – 1947), che fece realizzare la casa tra il 1900 e il 1905, sviluppando i disegni preparatori del ‘collega’ Frank Brangwyn (1867-1956), così come il giardino altrettanto famoso e ammesso nel circuito dei Grandi Giardini Italiani.

La dining-room, oltre a essere considerata uno dei grandi esempi al mondo dello stile Arts and Crafts oltre i confini dalla Gran Bretagna, riporta alle pareti affreschi che raccontano la storia di un amore omosessuale e di una adozione omogenitoriale (la prima rappresentata nelle arti figurative), realmente avvenuta nel 1908, dopo il terremoto di quell’anno di dicembre che devastò Messina.

Robert Hawthorn Kitson, dicevamo, si era trasferito a Taormina dove poteva vivere liberamente la propria omosessualità e lì, dipingendo e collezionando oggetti d’arte, con il compagno Carlo Siligato, pittore e modello siciliano, aveva dato vita a una piccola isola felice.

Quando avvenne il terremoto, Robert e Carlo, che godevano del rispetto di tutta la cittadinanza, si adoperarono, per aiutare e accogliere nella loro casa quante più persone possibili rimaste senza niente. Tra loro c’era Francesco, un piccolo bambino, diventato orfano. Non esitarono un momento a prendersene cura e a crescerlo come un figlio, senza subire pregiudizi di sorta.

La storia di questa famiglia omogenitoriale ante litteram è raccontata dal ciclo pittorico realizzato da Frank Brangwyn nel soggiorno, tenuto segreto per oltre un secolo, perché l’omosessualità in Gran Bretagna era legalmente perseguitata e Robert Kitson temeva di ledere la reputazione dell’autore.

A mantenere il segreto furono in tanti. La casa era, e continuò a essere, anche dopo la morte del proprietario, un cenacolo per moltissimi artisti e intellettuali. Vi hanno soggiornato nel tempo, Pablo Picasso, Salvador Dalì, Giacomo Balla (che disegnò il triciclo per Francesco), Fortunato Depero, e successivamente, Luis Sepúlveda, Ian McEwan, David Grossman.

Tutti in silenzio fuori da Taormina, nel rispetto della storia che era e che fu, diventata di dominio pubblico soltanto da quando la casa è stata aperta al pubblico, per volere degli attuali proprietari al cui mecenatismo dobbiamo il suo status attuale di Museo, gestito dalla Fondazione Robert Hawthorn Kitson.

È bello parlare di Casa Cuseni, oggi, 17 maggio 2023,  Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia dal 2007, indetta dal Parlamento europeo per abbattere le discriminazioni e le ingiustizie che tuttora continuano a subire le persone LGBTQ+ (per l’ISTAT  una persona su tre tra coloro che dichiarano il loro orientamento omosessuale) e, soprattutto in questi mesi di accesso dibattito sui diritti dei bambini delle famiglie omogenitoriali.

 

Immagini: Taormina, Museo Casa Cuseni

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