Parole da salvare. Zona a lessico illimitato

Parole che vanno salvate, per tutelare la nostra capacità di pensiero ed espressiva e con esse la nostra cultura presente e futura. Così scrivevamo un anno fa riferendoci all’iniziativa Parole da salvare che Zanichelli – casa editrice dello storico vocabolario Zingarelli – porta avanti dal 2008 e che è appena tornata a Milano con la stessa intenzione e che cavalcherà tutta la Penisola fino a Palermo.

Sono tante le parole della lingua italiana da salvare, che escono dal parlato e dallo scritto quotidiano, ma desuete anche per i professionisti del lemma e così rischiano di sparire.  Ben 3.126 secondo Zanichelli che nell’edizione  Zingarelli 2020 contrassegna con un’evidenziazione grafica, un fiorellino a tre foglie, mentre dal 20 settembre 2019 è partito il tour che coinvolgerà le principali città italiane.

In un’area definita Z (#AreaZ) – a indicare “una zona a lessico illimitato”- della città ospitante, è installato un mega dizionario (alto circa 4 metri) sulla cui 4° di copertina è stato posto un monitor – touchscreen che propone, a rotazione, 5 parole delle 3.126 che rischiano di scomparire, ma che ognuno di noi può salvare scegliendone 1 tra le 5 offerte dal mega dizionario, adottandola e supportandone la  diffusione attraverso i social network.

A Milano l’AreaZ sorge a Largo la Foppa e vi resterà fino al 28 settembre, per poi spostarsi a Torino  (dal 29 settembre al 4 ottobre), Bologna (5-11 ottobre), Firenze (12-19 ottobre), Bari (20-26 ottobre) e, quindi a Palermo (28 ottobre – 2 novembre).

Il problema dell’impoverimento linguistico dell’italiano acuisce il problema ancora più grande della minaccia che grava sulla maggior parte delle lingue europee, le quali “difficilmente sopravvivranno nell’era digitale”, secondo uno studio condotto da META-NET, la rete europea composta da 60 centri di ricerca di 34 paesi, che lavorano sulle basi tecnologiche dell’Europa multilingue.  Un pericolo che si potrebbe vincere, superando il monopolio della lingua inglese, se l’UE che riescirebbe (con lo sforzo di tutti) a trasferire la tecnologia tutte le lingue europee.

In questo senso va l’istituzione della Giornata Europea delle Lingue che si celebra dal 2001 ogni 26 settembre. Nata su iniziativa del Consiglio d’Europa di Strasburgo, la Giornata si propone di promuovere il pluralismo in tutto il Continente, nella convinzione “che la diversità linguistica sia uno strumento per ottenere una migliore comprensione interculturale e un elemento chiave nel ricco patrimonio culturale”.

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