Alba de Céspedes. Siamo dalla parte di lei

Una moglie esemplare di Alba de Céspedes è nelle librerie spagnole.

Sulla scia del successo di Elena Ferrante – come è sottolineato anche dalla stampa iberica, dopo quella anglosassone – prosegue la scoperta e ri-scoperta delle scrittrici italiane del Novecento.

Dopo Natalia Ginzburg, Elsa Morante e Renata Viganò, come abbanews.eu vi ha dato conto, è la volta della partigiana de Céspedes, poetessa, scrittrice, giornalista, autrice cinematografica e televisiva.

Il libro prescelto dall’editoria spagnola è Dalla parte di lei, pubblicato nel 1949 da Mondadori e che diede il titolo alla rubrica di grande successo che l’autrice tenne per la rivista Epoca dal 1952 al 1960.

In spagnolo diventa Una esposa ejemplar, tradotto da Isabel González-Gallarza, edito da Seix Barral.

È la storia di un grande amore e di un crimine, come lo tratteggiò la stessa autrice, ma che ben ricostruisce gli anni del fascismo e della Resistenza.

Tratti di autobiografismo affiorano nel romanzo: Alba de Céspedes conobbe la censura del fascismo fin dal suo esordio in libreria, nel 1935, con la raccolta di racconti L’anima degli altri. L’autrice, allora ventiquattrenne, fu accusata, per argoemti, argomentazioni e frequenze, di antifascismo. Arrestata, trascorse alcuni giorni nelle “Mantellate”, sezione femminile dello storico carcere romano Regina Coeli.

La storia si ripeté nel 1938 con la pubblicazione del suo primo romanzo Nessuno torna indietro, edito da Arnoldo Mondadori (che negli anni gli sarà sempre fedele sostenitore) e al quale gli fu intimato di ritirare il testo, ma si rifiutò.

Il romanzo, che tratteggiava una protagonista dal carattere autonomo così diverso da quello evocato per le donne dal fascismo, ebbe grande fortuna internazionale e vinse il Premio Viareggio 1939, assegnazione  annullata dallo stesso Mussolini per i trascorsi antifascisti della scrittrice, così come al poeta Vincenzo Cardarelli, vincitore ex aequo, perché non aveva rinnovato la tessera d’iscrizione al partito fascista.

Dal 1940 l’autrice partecipò alla Resistenza  a Roma, dove viveva e dal 43 a Bari, attraverso la radio con il nome di battaglia Clorinda che manterrà come pseudonimo in occasioni professionali.

Altro elemento autobiografico del romanzo Dalla parte di lei è la figura della madre della protagonista, Alessandra Corteggiani, morta suicida per amore; nella realtà, mentre l’autrice componeva il testo, la mamma scivolò nella follia per la scomparsa del compagno.

Nel 1994, tre anni prima della sua morte che la sorprenderà a Parigi, Alba de Céspedes rimise mano al romanzo per una nuova edizione: dopo 56 anni dalla prima pubblicazione richiedeva necessariamente una snellezza di stile e di ritmo che l’autrice seppe conferirgli con arguzia e maestria, senza intaccare ma rinvigorendo la struttura della trama. L’edizione spagnola è arricchita dall’epilogo di Elena Ferrante.

Quaderno proibito

Ancora lei, ancora la Ferrante è l’artefice della scoperta da parte di Ann Goldstein, traduttrice statunitense della sua trilogia dell’Amica geniale (e di altri autori importanti), di Quaderno proibito, da molti considerata la composizione migliore di Alba de Céspedes, pubblicato prima a puntate poi in volume unico nel 1952.

Ambientato nell’Italia del dopoguerra, la protagonista, compra un quaderno per farne un diario; da futili considerazioni quotidiane, mano a mano che annota i suoi pensieri, prende consapevolezza dell’ipocrisia dell’esistenza, scandita da un soffocante conformismo; una contezza che segnerà un cambiamento profondo nella propria vita.

Discorso sulle donne

Annotiamo, infine, come rilevante nota biografica, la fondazione della rivista Mercurio nel 1944, da parte della scrittrice,  intorno a cui riunì grandi scrittori, tra cui Moravia, Hemingway, Sibilla Aleramo così come politici e storici della valenza di Gaetano Salvemini e l’allora giovanissimo Giovanni Spadolini.

Nel 1948 pubblicò l’articolo dell’amica e collega Natalia Ginzburg, Discorso sulle donne, al quale de Céspedes rispose con una lettera, generando un confronto tra le due che ben conoscevano l’interiorità e la condizione del loro genere e che molto ne avevano parlato, e ne parleranno nei loro romanzi, come è evidente in Quaderno proibito.

Alla luce del suo impegno civile e delle sue attività, il perché Alba de Céspedes, famosa in vita,  poi raffigurata come scrittrice di romanzi rosa, ci risulta oggi incomprensibile. Brindiamo, invece, alla sua comprensibile e mai troppo tardiva riscoperta. Siamo “dalla parte di lei”.

 

 

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