Canopée. Romantico e pragmatico ritorno al passato

Tornano le barche a vela nelle marine mercantili. Dopo oltre un secolo la vela si prende la rivincita sull’elica e non per una barca qualsiasi ma  par il cargo che trasporterà le parti del nuovo lanciatore spaziale Ariane 6 tra l’Europa e la base di lancio di Kourou nella Guyana francese.

D’altronde con la crisi climatica in atto per cui  le fonti energetiche pulite non sono più un’opzione ma un imperativo come non ripristinare questa tecnica antichissima che usa la forza propulsiva del vento, lasciando al motore il lavoro del tutto marginale delle manovre e, se serve, di brevi tratti di navigazione.

Ed eccolo qui il Canopée, lungo 121 metri e largo 21, con vele rigide verticali che superano i 30 metri di altezza, il primo veliero mercantile del III millennio che promette un risparmio energetico va dal 40 all’80%, grazie al sistema OceanVings messo a punto, con anni di sperimentazioni, dallo studio francese VPLP Design specializzato nella realizzazione di barche e pronto ad applicare le veli alari anche negli altri tipi di navigazione come i pescherecci e gli yacht.

Approvato dall’Ariane Gruop e prossimo al varo, a fine 2022, dunque, Canopée sarà, auspicabilmente, apripista per l’utilizzo diffuso di questa nuova tecnologia perché se i trasporti aeri e marittimi contribuiscono meno del 4% al totale delle emissioni di gas serra e anche vero che sono le più rapide a crescere.

Secondo un resoconto del Parlamento europeo, sviluppato sui dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, nel 2019 le emissioni derivanti dai trasporti aeri e marittimi internazionali sono cresciute, rispetto ai valori del 1990, rispettivamente del 146% e del 34%.

L’aumento esponenziale dell’inquinamento aereo si deve all’aumento dei viaggiatori che nell’Unione è cresciuto costantemente dal 1993 e  il marittimo per l’incremento dei volumi del commercio internazionale.

Ma cresce la consapevolezza del cambiamento climatico. Scrivono gli autori del sondaggio di *Euro- barometro, antecedente all’ estate in corso le cui temperature raggiunte e conseguenti disastri non lasciano più spazio ai dubbi sul surriscaldamento globale, il 93% delle persone intervistate considerava la questione climatica un problema serio e il 78% molto serio. Per i cittadini europei “il cambiamento climatico è il problema più grave che il mondo deve affrontare” pertanto saranno sempre più propensi a scegliere per i propri spostamenti il mezzo di trasporto in base alla sua impronta di carbonio.

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