Florence Nightingale. Una buona infermiera salva la vita

Dare ai nascituri il nome di una città  particolarmente amata è una tendenza molto in voga tra i genitori degli Usa, secondo una ricerca di Forbes Advisor e ripresa da La Repubblica, che pone al primo posto della la classifica dei preferiti la declinazione del capoluogo toscano. Ma non è una nuova tendenza, piuttosto il revival di un’antica usanza.

Proprio in questi giorni ricorre un nome che ne è un fulgido esempio, quello di Florence Nightingale (Firenze, 12 maggio 1820 – Londra, 13 agosto 1910), protagonista dell’infermieristica moderna, fondatrice della prima scuola per infermiere (la Nightingale School of Nursing presso il St. Thomas’ Hospital di Londra,  nel 1860), autrice e prima donna a ricevere l’Ordine al merito, una delle onorificenze britanniche di maggiore importanza.

Se ne parla perché a Tokyo, il 10 agosto 2022, si è svolta la 48° cerimonia dell’assegnazione della Medaglia Florence Nightingale, riconoscimento istituito nel 1912 dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) che ogni 2 anni premia gli operatori sanitari che si sono distinti per coraggio e dedizione nelle guerre e nelle calamità naturali. La cerimonia, che ha scavalcato un anno causa pandemia, ha visto l’imperatrice Masako e altri membri femminili della famiglia imperiale consegnare la prestigiosa Medaglia a 25 tra infermieri e infermiere di 18 Paesi.

Il nome di Florence Nightingale ricorre il 12 maggio di ogni anno essendo stato eletto a Giornata internazionale degli infermieri per celebrare la professione e commemorare la nascita della nostra protagonista.

Nascita che avvenne appunto a Firenze, dove vivevano provvisoriamente i genitori britannici William e Frances che avevano già omaggiato l’Italia con il nome della prima figlia, Parthenope, come la mitologica sirena che la leggenda vuole strettamente legata a Napoli fin dai tempi della cultura classica.

Un intelletto precoce e una vocazione autentica

Florence seguita negli studi dal padre dimostrò ben presto oltre ad un precoce acume intellettuale, una spiccata propensione verso la cura ai malati.

Un’ occupazione non adatta a una giovane del suo rango nell’Inghilterra di quegli anni e che portò Florence, decisa a seguire la sua vocazione, a seguire 2 corsi d’infermieristica in Germania. Tornata a Londra, attraverso le conoscenze della sua famiglia, ottenne l’incarico di sovrintendente dell’Institution for Sick Gentlewomen (governesses) in Distressed Circumstances, dove ebbe modo di dimostrare le sue capacità amministrative e un abbozzo delle sue idee innovatrici in campo infermieristico.

Abilità di cui tenne conto il ministro britannico, Sidney Herbert quando nel corso della Guerra di Crimea (1853-56)  giungevano a Londra le corrispondenze del pioneristico giornalista irlandese, William Howard Russell, pubblicate dal Times di Londra.

Brutte notizie e proteste pressanti

Le notizie dal fronte descrivevano le condizioni inumane nelle quali versavano i militari feriti ricoverati negli ospedali locali, strutture inefficienti dove scarseggiavano le forniture basilari per le cure.

Le proteste dei cittadini per tale trattamento e la loro pressante richiesta di un drastico cambiamento, indussero Herbert a rivolgersi a Florence Nightingale affinché a capo di un corpo infermieristico partisse per i luoghi di guerra.

Così fu e i primi giorni del novembre 1854 il gruppo di 39 donne giunse al Barrack Hospital di Scutari.

Mal accolte dagli ufficiali, nonostante formassero un corpo ufficiale, quello che le giovani donne videro erano, se possibile, peggiore di quanto raccontano: spazi sovraffollati e talmente sporchi  non soloo da rendere impossibile ogni cura ma dove anche i sani vi rischiavano la via.

Florence Nightingale lo paragonò al “regno degli Inferi”.

Ciò non affievolì la sua forza d’animo. Subito stabilì adeguati standard di igiene, approvvigionamenti anche di  cibo e vestiti e, naturalmente, di cure che riguardavano oltre il fisico anche l’anima dei soldati, con attività educative e ricreative. Florence vagava anche di notte per i reparti per fornire supporto ai malati. Da qui soprannome di Signora con la lampada.

La fama accompagnò il lavoro di queste valorose infermiere, testimoniato dalle lettere che i soldati inviavano ai familiari e dalla stampa.

Le riforme

Il Governo affermò che i metodi di Florence ridussero la mortalità del 2% ma secondo le indagini degli storici del XX secolo il tasso di mortalità presso il Barrach Hospital era molto più alto di quello riportato: il governo britannico aveva nascosto il dato effettivo.

Nightingale fu colpita dalla ‘febbre di Crimea” probabilmente la brucellosi, malattia infettiva allora incurabile, i cui effetti l’accompagnarono a lungo,  costringendola spesso a letto per il forte dolore cronico. Nonostante ciò fu una delle ultime a lasciare il fronte alla fine della guerra.

Tornata a Londra non perse tempo. Nel 1856 incontrò i reali inglesi la regina Vittoria e il principe Alberto ai quali espresse la necessità di una riforma dell’establishment militare britannico, richiesta che documentò con i registri che tenne meticolosamente durante la gestione dell’ospedale di guerra.

Ottenne l’istituzione di una Commissione che lavorando sui sui dati e statistiche realizzò una marcata riforma dei sistemi medici e di approvvigionamento militari.

Un’opzione praticabile per il lavoro femminile

Non dalla guerra, infatti, ma dalle sue idee innovatrici in campo sanitario e sociale deriva la grandezza e la fama di Florence Nightingale.

Con il ricavato delle donazioni private al Fondo a suo nome istituì la citata scuola Nightingale School of Nursing presso il St. Thomas’ Hospital di Londra, attraverso la quale rese l’assistenza infermieristica un’opzione rispettabile e praticabile per le donne che desideravano  lavorare fuori casa e a farne un modello mondiale e i cui concetti di base  sono applicati ancora oggi, così come  i suoi modelli statistici (il grafico di Coxcomb ad esempio, sviluppato per valutare il tasso di mortalità) utilizzati da una seconda Commissione per analizzare lo stato della sanità in India, in quel tempo sotto il dominio britannico.

Il suo libro Notes on Nursing: What It Is and What It Not Is, sulla gestione dei malati, secondo l’Enciclopedia Britannica, dal 1859 è “in continua pubblicazione in tutto il mondo”, come  dimostrazione i siti di vendita online.

Una buona infermiera gli avrebbe salvato la vita

Il legame tra Florence Nightingale e l’Italia non s’interruppe mai.

Fan del Risorgimento, ammiratrice dei suoi protagonisti, riguardo alla precoce morte di Cavour Florence, addolorata, scrisse in una lettera: “Una buona e ordinaria infermiera lo avrebbe salvato”.

 

  • nota
    La Guerra di Crimea (1853-56) vide la Russia contrapporsi all’Impero ottomano sostenuto dalla Francia e dalla Gran Bretagna con l’appoggio di un corpo di spedizione del  savoiardo regno di Sardegna , primo ministro Camillo Benso, conte di Cavour, convinto che la partecipazione al conflitto avrebbe giovato alle cause dell’unità e dell’indipendenza italiana. Il contingente di 15mila uomini fu decisivo nella vittoria contro la Russia nella battaglia di Cernaia.  Cavour partecipò al Congresso di Pace di Parigi del 56 e pose al centro di quello scenario internazionale la questione italiana.

 

Immagini: 1) Tokyo, 10 agosto 2022,  l’imperatrice Masako (a sinistra) e altre rappresentanti della nobile famiglia alla 48° cerimonia dell’assegnazione della Medaglia Florence Nightingale; 2) Florence Nightingale; 3) il pioneristico giornalista irlandese, William Howard Russell, documentò per il Times di Londra la Guerra di Crimea; 3) copertina del libro ‘Notes on Nursing: What It Is and What It Not Is, Florence Nightingale’  pubblicato ininterrottamente dal 1859; 4) Camillo Benso, conte di Cavour

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