Ultima generazione, per non cedere all’estinzione

“Non ci fermeremo finché il governo non bandirà ogni nuovo progetto di estrazione di combustibili fossili e riattivazione di centrali a carbone. Inoltre, chiediamo la attivazione, al più presto, di 20GW di eolico e solare”.

Si presentano così gli ambientalisti del movimento Ultima generazione che il 2 gennaio hanno portato il loro attivismo nell’anno nuovo lanciando vernice sulla facciata del Senato a Roma, imbrattando un portone e alcune finestre di palazzo Madama.

Dopo i blocchi del traffico e le vernici gettate sui quadri più famosi nei musei, entrambe le iniziative ampiamente condannate perché creando ingorghi si fanno ritardare persone per le quali l’arrivo è a destinazione può essere questione vitale e, perché, i quadri, pur protetti dai vetri, potrebbero rovinarsi (ricordiamo la lettera aperte scritta dai direttori dei musei), ecco un’azione che coinvolge, anche se indirettamente, i politici.

L’ultima generazione dell’umanità che può fare qualcosa

Perché questi giovani attivisti si sentano veramente come l’ultima generazione dell’umanità “in grado di fare qualcosa” contro il cambiamento climatico che sembra rendere il mondo sempre più invivibile  per noi umani e, per farlo senza fare ricorso alla violenza, praticano la “disobbedienza civile”, sono pronti ad essere denunciati e, quando necessario, arrestati.

L’attacco del 2 gennaio, avvenuto alle 8 di mattina, in una Roma sonnacchiosa e paciosa come accadde sempre dopo la frenesia delle feste natalizie e, quindi senza conseguenze alcune se non per le nobili pareti, è riuscita a conquistare l’attenzione dei media e della opinione pubblica.

Un chiaro gesto di pressione sul Governo affinché compia scelte che riducano drasticamente le emissioni di carbonio. Non credono che le manifestazioni, anche se di dimensione globale, o le abitudini virtuose del singolo, possano contribuire a limitare i danni del riscaldamento globale. La considerano una narrativa mainstream e “irrealistica” perché insufficiente.   Soltanto i Governi e le istituzioni, affermano, possono avviare la vera transizione energetica. E come dargli torto?!

A22, la rete internazionale

Gli attivisti di Ultima generazione appartengono alla rete internazionale A22, come Just Stop Oil nel Regno Unito o  Letzte Generation in Germania altrettanto impegnati nell’autunno scorso nei raid nei musei.

Nella dichiarazione d’intenti del network (v. abbanews.eu/pubblicazioni/documenti-storici/a22/ ), leggiamo fra l’altro: “Siamo qui per chiarire che preferiamo l’umanità che cedere all’estinzione. Siamo qui per dire che la società non si è allontanata dall’amore e dalla verità, che non ha abbracciato il male e la morte. Il mondo che desideriamo, quello che possiamo avere, è già a portata di mano. Ma dobbiamo raggiungerlo”.

La risposta dei politici

La autorità hanno condannato l’atto definendolo “vandalico e incivile nei confronti del patrimonio artistico” e “tipico del pensiero totalitario dove il fine giustifica i mezzi” e quindi è necessario “rinforzare i livelli di protezione per il patrimonio artistico e culturale e va considerato un aumento delle pene per i devastatori”.

Vandalismo? Sì, inoltre la ripulitura di Palazzo Madame è recente. Ma la reazione politica rimane forte, da braccio di ferro, invece di cercare il dialogo e prendere decisioni concordate per risolvere un problema comune, ma verso il quale i giovani, inevitabilmente, mostrano una maggiore sensibilità.

La loro paura va ascoltata e accolta prima che, per esasperazione o perché strumentalizzata, si trasformi in qualcosa altro. Più pericoloso della vernice, per altro lavabile.

 

 

Immagine: Roma, 2 gennaio 2023, Palazzo Madama, sede del Senato. Photo by Facebook

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