Lettera aperta dei musei agli ecologisti
I direttori dei musei più famosi del mondo con una lettera aperta condannano i militanti ecologisti che hanno protestato a favore dell’ambiente prendendo di mira quadri importanti con zuppe di pomodoro, piselli o altro “sottovalutandone la fragilità” anche quando protette da una lastra di vetro.
“In queste settimane – riporta il testo – ci sono stati diversi attacchi a opere d’arte in musei internazionali. Gli attivisti responsabili sottovalutano seriamente la fragilità di queste opere, parti insostituibili del patrimonio culturale mondiale, che devono essere preservate. Come direttori di musei, il pericolo di questa situazione ci ha profondamente scosso”.
“L’obiettivo comune – precisano – resta quello di mantenere aperte le realtà museali come spazio di confronto e di libera comunicazione sociale, ma al tempo stesso di assicurare la tutela del patrimonio artistico e preservarne la custodia a vantaggio di tutti”.
Tra i firmatari, i nomi dei responsabili della Galleria degli Uffizi di Firenze, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, degli Metropolitan Museum of Art, Museum of Modern Art e del Guggenheim Museum di New York, del British Museum, Victoria and Albert Museum e della National Gallery (l’italiano Gabriele Finaldi) di Londra; il Louvre, il Musée d’Orsay, il Centre Pompidou e il Musée national Picasso di Parigi; il Museo del Prado di Madrid e del Museo Guggenheim di Bilbao.
Tra le opere prese di mira in nome della battaglia contro l’inquinamento e il cambiamento climatico ci sono finora 2 quadri di Van Gogh ( fra i quali Il seminatore a Palazzo Bonaparte – Roma), un Monet (a Postdam, Germania), un Picasso (in Australia).
Dopo l’imbrattamento i militanti incollano le proprie mani al muro. L’ultimo episodio, secondo le cronache risale a domenica 13 novembre 2022, con il blitz al museo egizio di Barcellona contro la sponsorizzazione della CocaCola alla conferenza sul clima.
Immagine: Roma, Palazzo Bonaparte. Le attiviste del movimento ecologista ‘Ultima Generazione’, figlio del britannico ‘Extinction Rebellion’, subito dopo aver imbrattato il quadro Il seminatore di Vincent Van Gogh nella retrospettiva a lui dedicata