Telemarketing, ti odio! Ma che colpa hanno loro

Telemarketing telefonico, ovvero: la pratica commerciale più odiata. Ecco allora che diventa importante fare un po’ di chiarezza sui nostri diritti e darvi pure qualche dritta su questo strano assurdo mondo nel quale ci troviamo catapultati più o meno 3 volte su 4 quando rispondiamo al nostro telefono fisso (e da qualche tempo pure al cellulare).

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Educazione vs pace (stanno lavorando…)

Così, le nostre giornate casalinghe si sono quotidianamente trasformate in un match tra la nostra tendenziale educazione, e il contemporaneo bisogno di pace (per non parlare della totale svalutazione dello squillo del telefono, che oramai non corrisponde più al: “Chissà chi è?” ma è più simile ad un: “Uffa, ancora!”).

Educazione che, anche se messa a dura prova, è sempre giusto e corretto mantenere: la persona all’altro capo del telefono, in fin dei conti, è l’ultima ruota di un carro oleato da ben altri stipendi rispetto al suo, carro che tra l’altro è molto vicino a precipitare (sindacalmente e socialmente) in un burrone piuttosto profondo (notizie di chiusure, esternalizzazioni e spostamenti all’estero sono all’ordine del giorno, tanto da far immaginare una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere…).

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Maledetto spam

Il telemarketing è diventato quella pratica commerciale inglobante, insistente, logorroica e asfissiante che proviamo ogni giorno da – in realtà – non molto tempo. Gli esperti del settore assicurano che la “colpa” è in buona parte dei provider di servizi mail. Ovvero: di quelle aziende che, fornendoci le caselle di posta elettronica, sono diventate capaci di selezionare per noi le email interessanti da quelle pubblicitarie. Trovandosi secco questo canale di accesso alla nostra attenzione, gli operatori di marketing hanno dovuto mobilitare i loro ingenti budget su qualche altro canale. Per questo, hanno reinventato il telemarketing.

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I canali di accesso al nostro numero

Quando un operatore di un call center ci chiama al telefono e sa il nostro nome, vuol dire che ha trovato il nostro numero da qualche parte. Ebbene: i canali di accesso a questa informazione sono essenzialmente due: gli elenchi pubblici, e noi stessi.

Il primo è semplice: basta aprire le pagine bianche. Passare per il secondo,  ovvero noi stessi, è più subdolo, perché non sempre questa possibilità è così specificata da chi ce la estorce. Perché più o meno su tutti i moduli di adesione ad una qualsiasi tessera fedeltà (tipo quella dei supermercati) c’è una firma, una sola, che ci incastra: quella con la quale concediamo la possibilità al supermercato di fornire i nostri dati “a terzi” o “ad aziende diverse” o per “funzionalità diverse”. Ecco, firmando quella crocetta diamo la disponibilità del nostro numero.

Questa distinzione non è di poco conto: capendo da quale canale arrivi l’informazione all’operatore possiamo anche sapere quale rubinetto chiudere per non essere più contattati. Per saperlo basta poco: basta chiederlo. L’operatore, infatti, è tenuto a dirci dove abbia trovato il nostro numero.

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Il Registro pubblico delle opposizioni

E se la risposta alla nostra domanda fosse: “Sugli elenchi pubblici”, ebbene: sappiamo quale sia il rubinetto da chiudere. Infatti, per togliere qualsivoglia autorizzazione all’utilizzo del nostro numero per fini commerciali basta registrarsi al “Registro pubblico delle opposizioni“.

Farlo è semplice: basta cliccare sull’apposita pagina contenente tutte le info, oppure andare direttamente all’iscrizione vera e propria per la quale occorre fornire i propri dati e il proprio numero. I call center devono aggiornare i propri elenchi rispetto al Registro almeno una volta ogni quindici giorni, e se dovesse capitargli di chiamarvi una volta trascorso questo termine possono incorrere in guai molto seri.

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L’arbitro, chi è? (sono due!)

Di arbitri in campo, in questo match che dicevamo prima (Educazione vs Pace) ce ne sono addirittura due. Dipende dal tipo di fallo commesso. Se il call center ci sta chiamando e non è autorizzato a farlo (ad esempio, siamo inseriti nel Registro pubblico delle Opposizioni) chi può sanzionarlo è l’Autorità Garante per la Privacy alla quale appellarci se dovessimo ravvisare un comportamento scorretto in tal senso da parte dell’operatore.

Sul sito dell’autorità c’è una corposa sezione di modulistica per poter segnalare abusi e negligenze da parte degli operatori. Se il fallo commesso dal call center è invece inerente quello (più pruriginoso) della truffa o della pubblicità ingannevole, allora possiamo appellarci (o per lo meno minacciare di farlo) all’AGCOM, ovvero, all’Autorità Per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Questo arbitro, come dicevamo, fischia per falli gravi (truffe, raggiri, comunicazioni mendaci), ma che sono all’ordine del giorno. Per evitare di subirli, meglio sapere che:

  • gli operatori di call center non possono sapere quale sia la tariffa in questo momento applicata al mio servizio
  • gli operatori di call center non possono sapere chi sia il fornitore del servizio che sto utilizzando
  • non esistono “uffici centrali…” o “uffici per il controllo dei costi”: ogni operatore di call center prende il suo (magro) stipendio per chiamarci in nome e per conto di una azienda che opera nel campo di cui dice di occuparsi, quindi se non ha la buona creanza di dircelo chiaramente, chiediamoglielo.

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Concludendo

Quindi, concludendo, questa partita tra la nostra educazione e la nostra pace che ci tocca giocare praticamente tutti i giorni è una partita dura, difficile, e da giocare su un campo reso ogni giorno più fangoso dalla crisi e dalla fame di commercio. Talvolta, ricordiamocelo, le offerte potrebbero anche essere interessanti. Talvolta, sicuramente, gli operatori che ce le fanno possono essere prettamente insopportabili. Ma sempre sono persone che prendono magri soldi, impersonando come poche altre categorie la figura della crisi del mondo e del mercato del lavoro.

Quindi, fermi, decisi, pronti a non farci fregare, esausti. Ma educati, insomma dai, cerchiamo di esserlo sempre…

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Una risposta

  1. Paola ha detto:

    Il giornale “Il Tirreno” ha fatto una raccolta di firme per chiedere di eliminare le telefonate ripetute e indesiderate. Ha superato molto velocemente le 100.000 sottoscrizioni. Se lo scopo è quello di fare pubblicità, credo che sia decisamente poco utile ….

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