Sceneggiatori. Il primo sciopero contro lo streaming e i chatbot
I grandi nomi di Hollywood – si riferisce di Steven Spielberg, Tom Hanks, George Clooney – aderiscono allo sciopero indetto per il 2 maggio 2023 contro l’uso – che si prospetta imperante – di algoritmi generativi dell’intelligenza artificiale come l’ormai celebre ChatGpt.
Oggi 1° maggio scade il contratto degli autori con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi) e i tanti sceneggiatori e doppiatori – che già sappiamo aderiranno all’iniziativa – temono di essere sostituiti appunto dagli algoritmi che già si prospettano evoluti al punto da essere utilizzati nelle fasi di scrittura e doppiaggi.
Lo sciopero indetto potrebbe passare come il primo di una lunga serie perché i chatbot se non saranno regolamentati da leggi precise che porranno l’intelligenza artificiale al servizio dell’essere umano, come da queste pagine si invoca da tempo, rappresentano una seria minaccia per il futuro (prossimo) di molte altre professioni.
Tornato negli USA, lo sciopero è stato organizzato dal sindacato Writers Guild of America (WGA) anche per una rivendicazione salariale, l’associazione degli scrittori infatti lo scorso marzo ha pubblicato il rapporto dal titolo Writers Are Not Keeping Up (letteralmente: Gli scrittori non tengono il passo) dove descrivono dettagliatamente come dopo l’acquisizione dello streaming “mentre i profitti delle aziende sono rimasti alti e i budget delle serie – negli ultimi 10 anni – sono vertiginosamente aumentati la retribuzione media degli autori è diminuita”.
La diminuzione dei compensi per gli autori è stata raggiunta con la separazione della scrittura dalla produzione un modello che ha generato un significativo aumento di sceneggiatori che, a prescindere dalla loro bravura ed esperienza – lavorano meno con retribuzione scese al minimo sindacale.