Per la Corte di Cassazione Domenico Lucano non ha commesso atti fraudolenti

La Corte di Cassazione riabilita Domenico Lucano, il sindaco sospeso di Riace, ideatore del modello di accoglienza ammirato in tutto il mondo.

Per i giudici supremi non regge l’impianto accusatorio secondo il quale il sindaco avrebbe usato i fondi dello Sprar in modo illecito.

Nella sentenza si legge che mancano “gli indizi di comportamenti fraudolenti” che Lucano, secondo l’accusa, avrebbe “materialmente posto in essere” nell’assegnare alcuni servizi, come quello della raccolta dei rifiuti, a 2 cooperative sociali.  Per gli ermellini a Riace le delibere e gli atti di affidamento dei servizi comunali sono stati presi “con collegialità” e con i “prescritti pareri di regolarità tecnica e contabile da parte dei rispettivi responsabili del servizio interessato”.

Né sono state rivelate prove riguardo “l’opacità” (secondo l’accusa) nei comportamenti di Lucano, giacché la legge consente “l’affidamento diretto di appalti” in favore delle cooperative sociali “finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate” purché gli importi del servizio siano “inferiori alla soglia comunitaria”.

In merito ai matrimoni combinati, altra accusa mossa a Lucano, la Corte risponde che “il quadro di riferimento fattuale non fornisce precisi elementi di riscontro ma, addirittura, esclude qualsiasi contestazione”.

Per quanto riguarda l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione illegale, la Corte ha stabilito che va riesaminata solo per un caso, ma i giudici chiedono al Tribunale di tenere conto che si è tratta di una questione “affettiva”, posto che Lucano avrebbe cercato di superare l’ostacolo del rimpatrio della propria compagna Lemlem.
I giudici supremi, pertanto, annullano il divieto di residenza di Lucano nella sua Riace.

Pertanto per gli ermellini le accuse mosse a Domenico Lucano “allo stato paiono solo assertivamente ipotizzate” considerando che “non vengono sotto alcun profilo tratteggiate, rimanendo addirittura contraddette” dai dati di fatto.

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