Docenti senza cattedra

Group Of Elementary Age Children In Art Class With Teacher

L’annosa precarietà di una professione che si è accademicamente trasformata nel tempo e, che da anni tiene sul filo migliaia di docenti, dal 4 gennaio 2018 è sul tavolo del Ministro dell’Istruzione e della Ricerca: gli insegnati della scuola d’infanzia e della scuola primaria.

Il confronto è stato richiesto dai sindacati per discutere sulle  conseguenze della decisione dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, che nega il diritto ai diplomati magistrali prima del 2001-2002 ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, le cosiddette GAE.

Si richiede di salvaguardare l’anno in corso così da tutelare la continuità didattica e la stabilità degli insegnanti, coinvolti da anni in giudizi e sentenze cautelari a loro favore; di riaprire le graduatorie di istituto, quindi in prima fascia d’istituto, erano stati esclusi dalla seconda fascia; salvaguardare i punteggi acquisiti mediante il servizio svolto in questi anni in forza delle sentenze cautelari

Inoltre si è evidenziata la necessità di una norma ad hoc, al fine di ricomporre i diritti dei docenti a vario titolo interessati al contenzioso in questione.

Cronistoria

La legge n. 341 del 1990, Riforma degli ordinamenti didattici universitari (articolo 3, comma 2)  prevede che: … “ uni specifico corso di laurea, articolato in due  indirizzi, è preordinato  alla  formazione   culturale   e   professionale   degli insegnanti, rispettivamente, della  scuola  materna  e  della  scuola elementare, in relazione alle norme del relativo stato giuridico.  Il diploma  di  laurea  costituisce   titolo   necessario,   a   seconda dell’indirizzo seguito, ai fini dell’ammissione ai concorsi  a  posti di insegnamento nella scuola materna e nella  scuola  elementare, nella scuola dell’infanzia e primaria, e quindi anche per l’inserimento nelle graduatorie prima permanenti, poi ad esaurimento, che danno accesso al ruolo. Precedentemente, il titolo previsto per la partecipazione ai concorsi era invece quello di diploma magistrale.”

Tuttavia i suddetti corsi di laurea, furono attivati  solo dopo 10 anni dalla nascita della legge; esattamente a partire dall’anno accademico 1999/2000.

Alla luce del decreto interministeriale 10 marzo 1997 fu previsto un regime transitorio, che conservò ai diplomi magistrali conseguiti entro l’a.s. 2001/2002 il valore di titolo idoneo a consentire la partecipazione alle sessioni riservate di abilitazione all’insegnamento, finalizzate alla inclusione nelle graduatorie permanenti o ai concorsi per titoli ed esami a posti di insegnamento.

Come leggiamo nel verbale del 4 gennaio, negli anni si è instaurato un corposo contenzioso dinanzi soprattutto ai giudici amministrativi, col quale numerosi diplomati magistrali (con titolo conseguito entro il 2001/2002) non iscritti nelle ex graduatorie permanenti, hanno vantato l’ulteriore utilità del loro titolo di studio anche al fine dell’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.

A seguito della sentenza in adunanza plenaria del Consiglio di Stato n. 11 del 2017, tali richieste sono state dichiarate infondate giuridicamente. Al riguardo, si sottolinea, che la decisione assunta in adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha la funzione di assicurare che i giudici amministrativi interpretino in maniera uniforme la normativa, in occasione delle future sentenze, tenuto conto che in passato vi erano stati diversi orientamenti giurisprudenziali.

Proprio per questo, l’Amministrazione il 22 dicembre 2017 ha coinvolto l’Avvocatura Generale dello Stato, chiedendo un parere sui tempi e sulla corretta modalità di esecuzione della suddetta decisione considerate le diverse fattispecie ed al fine di garantire l’uniformità di attuazione sul territorio nazionale.

I diplomati magistrali iscritti nelle GAE a seguito dei contenziosi di cui trattasi, sono più di 43.000, mentre sono più di 6.000 quelli che sono stati assunti in ruolo, pur con riserva non essendo destinatari di sentenze passate in giudicato. Questi ultimi sono concentrati per lo più nelle regioni del Nord.

In attesa un apposito tavolo tecnico, l’evolversi della situazione.

Lettura integrale del verbale

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