Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione con la sentenza dell ’11 luglio 2018, mettono ordine in modo definitivo sui criteri di riferimento per il calcolo dell’assegno divorzile, all’ex coniuge avente diritto, introducendo il parametro di calcolo basato su un criterio “composito” di storia coniugale, età e potenzialità per un reddito personale futuro
Divorzio: valutare caso per caso, senza archiviare definitivamente il criterio del mantenimento del tenore di vita matrimoniale nel calcolo dell’assegno per il coniuge economicamente più debole è quanto è stato richiesto alle Sezioni Unite della Cassazione, la cui decisione sarà depositata tra circa un mese
Rischiano fino a un anno di carcere e la multa fino a 1.032 euro gli ex coniugi non puntuali nel versamento dell’assegno di mantenimento. Lo prevede l’artico 570bis, del Codice penale relativo alla Violazione degli obblighi di assistenza familiare, entrato in vigore dal 6 aprile 2018
Dopo che la Corte di Cassazione ha abolito, in caso di divorzio, il mantenimento del tenore di vita per introdurre il principio dell’ autosufficienza economica, il Tribunale di Milano stabilisce il parametro che definisce l’autosufficienza economica in caso di divorzio.
Non sarà più il diritto a mantenere lo stesso livello di vita anche dopo il divorzio a decretare l’importo dell’assegno di mantenimento, ma l’autosufficienza economica e finanziaria. Evidenziamo, comunque, che la sentenza è stata emessa dalla Sezione Unite della Corte Suprema, pertanto può essere ribaltata
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