L’abuso di alcol nell’adolescenza alla base dell’infertilità maschile

L’alcool e il fumo assunto in età adolescenziale compromettono la fertilità maschile perché alterano lo sviluppo dell’apparato riproduttivo, riducendo lo sviluppo dei testicoli.

Lo sostiene un ampio studio – realizzato da un gruppo di ricercatori italiani – condotto su 10124 ragazzi (intervistati, di questi 3816 visitati) tra i 18 e 19 anni e pubblicato dalla rivista scientifica Andrology, specializzata in andrologia e fertilità maschile.

Sotto accusa, principalmente, l’abuso di alcol e il binge drinking (l’assunzione di più bevande alcoliche in un breve arco di tempo). Spiega lo studio che l’uso eccessivo di bevande alcoliche – come ha dimostrato la stessa l’indagine – è, tra i fattori, quello con il maggior effetto negativo sulla fertilità maschile perché comporta “una riduzione superiore a 4 o 5 ml sul volume testicolare bilaterale (equivalente a una riduzione di circa un quinto del totale), osservata nel corso di un consumo moderato (media di 2 unità alcoliche al giorno, durante i fine settimana) o elevato (media di 3 o più unità alcoliche al giorno, durante i fine settimana) a differenza di che beve in forma occasionale (media di meno di 2 unità alcoliche al giorno durante i fine settimana)”. Per unità alcolica s’intende una lattina/bottiglia di birra di 330 mila o di pop drink, un bicchiere di vino corrispondente a 125 ml o un cocktail-spritz o un bicchierino di superalcolico equivalente a 40 ml.

Se, come dimostrato in una precedente ricerca pubblicata su abbanews.eu, l’eccesso di fumo e alcool compromette la salute delle arterie giovani in forma reversibile (basta abbandonare le brutte abitudini), qui ci troviamo di fronte a un problema irrisolvibile.  Da cui l’importanza di incrementare “la consapevolezza della vulnerabilità dello sviluppo testicolare durante l’adolescenza” afferma endocrinologo Andrea Lenzi, coordinatore del Progetto di Prevenzione Andrologica (di cui la ricerca fa parte) e a cui fa riferimento il sito web Amico Andrologo ,dedicato all’educazione e informazione dei giovani maschi.

L’infertilità maschile è sempre più frequente: secondo un’analisi pubblicata nel 2011 da Human Reproduction Update, il numero degli spermatozoi medi per ogni uomo sano è passato dai “99 milioni per millilitro del 1973 agli attuali 47 milioni (da Studio IVI – febbraio 2019).  Da cui l’interesse  per questa ricerca che  mette in risalto come  “prima ancora della diagnosi precoce”, rimarca Lenzi,  conti uno stile di vita sano per assicurarsi “non solo la salute ma anche la sessualità e la fertilità”.

La studio – il cui primo firmatario è Daniele Gianfrilli, ricercatore della Scuola di Endocrinologia dell’Università La Sapienza di Roma – è stato finanziato dal Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) e del Ministero della Salute.

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