Flygskam, la vergogna di prendere l’aereo
Si chiama flygskam, la vergogna di prendere l’aereo. Sempre più diffusa in Svezia l’abitudine di preferire il treno all’aereo, considerato quest’ultimo, un mezzo di trasporto troppo inquinante; e diventa un fenomeno sociale ben definito, come gli atteggiamenti consequenziali. Così accanto al flygskam si afferma il termine tagskryt, il vantarsi di andare in treno e lo smigflyga, il volare in segreto.
Secondo la Swedania AB, la compagnia che gestisce i 10 principali scali svedesi, il numero dei viaggiatori in aereo è in costante diminuzione, mentre SJ, il gestore delle ferrovie statali, regista, dallo scorso anno, una crescita felice: nel 2018 ha raggiunto il record di passeggeri: 32 milioni di viaggiatori.
Il fenomeno, al momento tutto svedese, conferma la sensibilità del Nord d’Europa nei confronti dell’ambiente: non a caso Greta Thunberg, nata e residente a Stoccolma, rileva a parole e a fatti l’importanza di preferire il treno agli aeri, come buona pratica per il contrasto ai cambiamenti climatici.
I dati scientifici, d’altronde, confermano l’elevata componente inquinante dei voli. La recente ricerca congiunta dell’EASA, dell’EUROCONTROL e dell’EEA, le agenzie europee di controllo aeronautico e dell’ambiente, ha confermato l’aumento dell’impatto negativo dei voli, sia in termini d’inquinamento dell’aria sia acustico. Dal 2014, afferma lo studio si è assistito ad un incremento delle emissioni nocive e stima che se il trend continuerà con questi ritmi, entro il 2040 le emissioni contaminanti e acustiche saliranno del 42% rispetto alle attuali, con il 21% in più di anidride carbonica e il 16% di ossidi di azoto.
Crescerà il numero degli aeroporti che nel 2040 potrebbero arrivare a gestire 110mila movimenti di aeromobili annuali, contro gli 82mila del 2017. Un aereo di linea, stima lo studio europeo, inquina quanto 600 auto non catalizzate (Euro 0), quindi, secondo un calcolo approssimativo, gli aeroporti italiani emetterebbero quotidianamente, circa la stessa quantità di emissioni di 350mila auto Euro 0.