Progetto Elmed. Dalla Tunisia alla Sicilia, le rinnovabili verso l’Europa
La Sicilia potrebbe diventare un hub centrale dell’energia fotovoltaica che dal Sahara arriva in Europa, grazie all’autorizzazione che l’Unione Europea ha appena dato a Elmed, il progetto di interconnessione elettrica tra la Tunisia e l’Italia.
Il progetto – presentato dall’italiana Terna e la tunisina Steg – prevede la costruzione di un cavo sottomarino ad alta tensione di oltre 200 chilometri, che correrà dalle coste del Paese del Nord Africa fino a Partanna (Sicilia), dove è prevista la realizzazione di una postazione per riconvertire l’elettricità in corrente alternata.
Il costo complessivo dell’infrastruttura – che si articolerà in 600 megawatt di interconnessine elettrica tra le reti dei due Paesi e che dovrebbe entrare in funzione nel 2025 – è stato stimato per 600 milioni di euro.
Concessa l’autorizzazione l’Unione Europea si impegna a finanziare il progetto per la metà, 307,6 milioni di euro a cui i Governi italiano e tunisino aggiungeranno il saldo.
Oggi il lungo cavo mira soprattutto alla sicurezza energetica tra le 2 aree. Il cavo porterà energia in entrambi le direzioni – Africa verso Europa e il contrario. Per la Banca mondiale, riporta Dario Prestigiacomo su europa.today.it, il cavo porterà in Tunisia fino al 16% del suo fabbisogno energetico.
Per l’Europa, invece, i benefici maggiori sono in prospettiva, posto che la Sicilia potrebbe convertirsi nel punto di snodo centrale dell’energia fotovoltaica ed eolica che dal Sahara potrà giungere in Europa.
Scrive la Commissione Europea, infatti, che il progetto Elmed “accrescerà la sicurezza e la sostenibilità dell’approvvigionamento di energia elettrica nel Continente e consentirà una migliore integrazione delle energie rinnovabili e la sostituzione della generazione termica a gas, contribuendo così agli obiettivi dell’Ue in materia di mitigazione climatica e cambiamenti climatici”.
La Tunisia è uno dei Paesi più interessanti per i rapporti commerciali con l’Unione Europea visto la vicinanza con l’Italia, con la quale gli ottimi rapporti sono stati incrinati, negli ultimi tempi, per via dei flussi migratori irregolari. E anche la grave crisi economica e istituzionale che sta vivendo la Tunisia, potrebbe avere effetti negativi sulla nostra Penisola.
Ma in occasione dell’autorizzazione europea il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha ricordato “l’apposito accordo intergovernativo sottoscritto” dai 2 Paesi, a conferma della “natura strategica del partenariato italo-tunisino per lo sviluppo dell’intera regione mediterranea”.