È NFT la parola dell’anno 2021 del Collins Dictionary

Se per l’Oxford English Dictionary la parola dell’anno 2021 è vax, percé la più ricercata e la più usata (supponiamo superfluo spiegarne i motivi), per l’altrettanto famoso vocabolario britannico, Collins, la scelta è caduta su NFT, acronimo per Non fungible token, che indica i certificati digitali con i quali la tecnologia blockchain attesta l’unicità e la proprietà di un bene su Internet, usati, ad esempio per le produzioni di arte digitale, sempre più richiesta.

Per comprendere meglio la definizione si deve iniziare dalla parola token. Il/i token sono gettoni digitali unici e riconoscibili (per l’appunto non fungibilifungible) creati sulle piatteforme Blockchain. A loro volta le piattaforme Blockchain sono registri digitali aperti in grado di memorizzare le transizioni in modo sicuro, verificabile e permanente.

Il/i  token sono “frammenti di una cripto valuta (moneta elettronica) emessa” riferisce blockchain4innovation.it, che si  scambiano  gli utenti; scambi che vengono memorizzati sui suddetti registri .

Il/i token contiene “un insieme d’informazioni digitali all’interno di una blockchain che conferiscono un diritto a un determinato soggetto; e la tokenizzazione è la rappresentazione e la conversione dei diritti di un bene in un token digitale, registrato su una blockchain.

Perchè NFT

Nella spiegazione che David Shariatmadari, autore del Collins Dictionary, ha fornito sulla scelta di nominare NFT parola dell’anno – dopo l’ ammissione che spiegarne il suo significato è per nulla facile – aggiunge che nonostante il clamore presente è “difficile prevederne il futuro”. Certo però che l’uso del termine  nel 2021 è aumentato dell’11.000%”.

Le opere d’arte digitale e il fenomeno Beeple

La grande diffusione di NFT si deve, soprattutto, all’ascesa delle vendite delle opere d’arte digitali:  un prodotto artistico venduto come NFT significa: opera o oggetto di collezione certificato per autenticità e unicità, realizzata ed esistente soltanto in forma digitale.

E si deve e a un’artista che prevale su tutti, Beeple, che nel marzo 2021 “ha fatto la storia vendendo un NFT della sua opera Everydays: The First 5000 Days, all’asta di Cristie’s per 69, 3 milioni di dollari”, cifra che sembrerebbe rendere l’opera la terza più costosa tra quelle vendute di un autore vivente.

Beeple (al secolo Mike Winkelmann, nato nel Wisconsin – USA – nel 1981, laureato in informatica), ha iniziato a comporre Every day il 1° maggio del 2007; nomen omen, era deciso a realizzare un’ opera al giorno, per affinare la sua tecnica. Quel giorno ritrasse lo zio Jim, soprannominato Uber Jay. Da allora non ha più smesso, almeno per i primi di 5000 giorni: l’insieme dei disegni creano assemblati un grande collage.

Quanto durera?

“È insolito che un acronimo sperimenti un utilizzo così diffuso, ma i dati che abbiamo dal Collins Corpus riflettono la notevole ascesa della NFT nel 2021 – afferma Alex Beecroft, amministratore delegato di Collins Learning -.Le NFT sembrano essere ovunque, dalle sezioni artistiche alle pagine finanziarie e nelle gallerie e case d’asta e attraverso le piattaforme dei social media”.

Anche per il Ceo “è ancora difficile da determinare se l’NFT avrà un’influenza duratura, ma la sua improvvisa presenza nelle conversazioni in tutto il mondo lo rende molto chiaramente la nostra parola dell’anno”.

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