L’Ulisse, le editrici e la censura

James Joyce nacque a Dublino il 2 febbraio 1882. Lo stesso giorno ma 40 anni dopo veniva pubblicato il suo capolavoro, Ulisse, tra i caposaldi della letteratura del Novecento per la sua portata innovativa si linguistica sia formale.

Precedentemente alcuni capitoli (o episodi, in totale sono 18) erano stati pubblicato a puntate dalla rivista statunitense Little Review, che dovette cessarle perché querelata per oscenità: la prima volta di un’accusa che accompagnerà l’Ulisse per molto tempo.

La prima edizione del testo integrale in formato libro si deve alla libraia Sylvia Beach, che editrice non era.

La nordamericana Sylvia (nata a Baltimora nel 1887) era giunta a Parigi negli anni della Prima guerra mondiale, provenendo dalla Spagna dove aveva prestato servizio presso la Croce Rossa.

Appassionata di letteratura, nella capitale francese la giovane americana strinse amicizia (che presto diventerà un imperituro sodalizio sentimentale) con la concittadina Adrienne Monnier, la quale a Parigi aveva creato la libreria – biblioteca Maison des Amis du Livre.  Sylvia decise di fare altrettanto con la differenza che i suoi libri sarebbero stati esclusivamente in lingua inglese e fu così che nell’ottobre 1919, in rue de l’Odeon, aprì la Shakespeare and Company.

Erano gli anni in cui a Parigi andava e s’incontra il meglio dell’arte e della cultura di quegli anni.  Tra i tanti celebri, o destinati a diveltarlo a breve, vi soggiornava il poeta Ezra Pound, altro figlio dell’America del Nord, amico di Adrienne e grande sostenitore di Joyce, che Sylvia amava come scrittore avendo già letto il suo Gente di Dublino.

Conoscersi di persona e stimarsi fu un attimo. E quando Joyce rivelò a Sylvia la difficoltà di vedere pubblicato il suo Ulisse, la libraia, pur non avendo nessuna esperienza editoriale, si offrì di organizzarsi per darlo alle stampe. E il 2 febbraio 1922 ecco il libro con una tiratura di mille copie, quasi tutte acquistate da ignoti e bruciate mentre le poche restanti pubblicate nella versione inglese in un Paese di lingua diversa, rimanevano sullo scaffale della libreria. Un’uscita sfortunata e Sylvia non era ricca e non ci fu una seconda pubblicazione, ma la pietra miliare della letteratura contemporanea era stata fissata.

Dopo Sylvia, a credere in Joyce fu Harriet Shaw Weaver (1876 – 1961), editrice, giornalista e femminista che dello scrittore divenne mecenate garantendogli una rendita perpetua affinché altri lavori non distogliessero il suo talento e non affiggessero la sua anima.  Anche in questa situazione il demiurgo fu Ezra Pound.

Quando Weaver decise di rilanciare il settimanale femminista The Freewoman, salvandolo dalla bancarotta (sarà The New Freewoman e quindi The Egoist), incaricò il direttore letterario, Ezra Pound per l’appunto, di trovare nuovi collaboratori. Il poeta segnalò subito Joyce e Harriet non tardò a convincersi della sua genitalità dello scrittore irlandese. E ancora una volta una donna decise per lui di trasformarsi in editore. Nacque così The Egoist Press che riprese la pubblicazione dell’Ulisse a puntate. Non riuscendo a pubblicarlo in forma di libro in Gran Bretagna – granitico il rifiuto dei tipografi inglesi che temevano azioni legali per la scabrosità del testo – Harriet trovo il modo di farlo pubblicare nuovamente in Francia.

Nonostante gli sforzi e la generosità dell’editrice i suoi rapporti con Joyce si deteriorarono dopo che la prima mostrò delle riserve per la nuova produzione dello scrittore Finnegans Wake. Ma mai Harriet fece venire meno allo scrittore il sostegno finanziario e fu sempre lei a farsi carico delle spese funerarie quando Joyce venne a mancare a Zurigo il 13 gennaio 1941 e a continuare a svolgere il ruolo di esecutrice letteraria. Quando morirà nel 1961 lascerà la sua raccolta di materiali letterari alla British Library.

Un anno dopo nel 1962 moriva a Parigi Sylvia Beach. I suoi documenti sono archiviati presso la Princeton University. Anche Sylvia, nonostante i suoi rapporti con Joyce con gli anni si fossero raffreddati continuerà a stimare lo scrittore.

Dalla prima pubblicazione del 1922, trascorreranno 14 anni prima che i lettori del Regno Unito e gli Stati Uniti potranno leggere l’Ulisse nella versione integrale.

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