L’autodifesa di Caino. Un altro sguardo
Andrea Camilleri torna a calcare le scene con il suo Autodifesa di Caino. Allontanandosi dalla tradizione cattolica e facendo riferimento a testi ebraici e musulmani, lo scrittore siciliano tratteggia un profilo insolito del personaggio biblico.
Figlio maggiore di Adamo ed Eva, per la Genesi Caino è il primo uomo nato nella storia umana e, quindi, il primo fratricida. Ingelosito dalla maggiore benevolenza che Dio riservava per il fratello Abele, più generoso nelle offerte sacrificali, uccise quest’ultimo con una pietra. E quando l’Altissimo gli chiese spiegazione per il suo gesto crudele, Caino non mostrò segni di pentimento. Per questo fu condannato a una vita raminga. Dio lo maledisse ma continuò a proteggerlo, marchiandolo con un segno affinché fosse al riparo dall’umana vendetta.
Essendo un’autodifesa, il racconto si dipana in prima persona. Dirà Camilleri in scena, interpretando Caino “Io fui semplicemente colui che mise per primo in atto il male. Io fui colui che compì l’azione del male, tramutando in atto ciò che era in potenza”.
Dopo il successo di Conversazione su Tiresia, presentato al Teatro Greco di Siracusa la scorsa estate, Andrea Camilleri torna nella suggestiva cornice del mondo antico. Difenderà Caino, infatti, alle Terme di Caracalla di Roma, sito dall’indiscusso fascino, alle 21 del 15 luglio 2019.