Avanguardia polacca: cultura e arte dopo la riconquista dell’Indipendenza

Sarò io in Polonia il primo futurista,/Ciò non significa che diventi un grullo/Che della poesia faccia un trastullo/
E – pur lombrico – di mago faccia vista/E non significa che sputi sul passato/Col tempo andato rompa nel mio verso
(Poesia di Julian Tuwim)

In occasione del centenario dell’Indipendenza della Polonia, Istituto Polacco di Roma, Istituto Adam Mickiewicz, Sapienza Università di Roma e Accademia Polacca di Roma in collaborazione con Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Università Roma Tre presentano, dal 5 novembre al 14 dicembre 2018, presso gli spazi del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea e dell’Istituto Polacco di Roma, il ciclo di conferenze Avanguardia polacca. Cultura e arte dopo la riconquista dell’Indipendenza.

Il progetto è stato ideato da Anna Jagiełło dell’Istituto Polacco di Roma in collaborazione con i proff. Luigi Marinelli, Ilaria Schiaffini e Claudio Zambianchi di Sapienza Università di Roma, Stefano Chiodi dell’Università Roma Tre e Carlotta Sylos Calò dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Avanguardia polacca: tra tradizione e innovazione

Il ciclo di sette conferenze ricostruisce la scena artistica e intellettuale polacca che, al termine della Prima guerra mondiale, dopo che la Polonia nel 1918 riconquista l’indipendenza – in seguito a un periodo di 123 anni di spartizioni del paese tra l’Austria, la Prussia e la Russia – riparte con determinazione, aprendo un periodo di grande fermento culturale.

L’entusiasmo generale legato alla rinascita del paese e i numerosi rapporti con il resto d’Europa permettono, infatti, lo sviluppo di un ambiente artistico molto attivo e influente, anche in campo internazionale.

Lodz Landscape di Wladyslaw Strzeminski

Uno degli esempi più evidenti si trova nella città industriale di Łódź, dove nel 1930 viene fondato un museo (l’odierno Muzeum Sztuki – Museo d’arte), gran parte del quale è costituito da una straordinaria collezione internazionale nata dall’iniziativa di artisti stessi: grazie alla dedizione, al lavoro e alle relazioni, da Mosca a Parigi, di soli cinque membri del gruppo artistico  (gli artisti Władysław Strzemiński, Katarzyna Kobro, Henryk Stażewski e i poeti Julian Przyboś e Jan Brzękowski), i rappresentanti più progressisti dell’avanguardia europea del tempo che avevano donato le loro opere alla collezione, coraggiosamente accolta dalle autorità comunali di allora.

Per l’avanguardia polacca, Łodź è senza dubbio il centro più importante nel periodo tra le due guerre mondiali, ma non l’unico: molto rilevanti sono anche gli ambienti artistici e intellettuali di Varsavia, Cracovia o Zakopane.

Per raccontare al pubblico italiano questa esperienza fondamentale che ha segnato la cultura e l’arte polacche del primo dopoguerra, e che costituisce per tantissimi artisti un punto di riferimento imprescindibile ancora oggi, sono stati invitati i maggiori esperti sul tema: Luigi Marinelli (Sapienza Università di Roma), Andrzej Turowski (Università della Borgogna, Digione, Francia), Jarosław Suchan (Direttore del Muzeum Sztuki, Łódź, Polonia), Luiza Nader (Accademia di Belle Arti, Varsavia, Polonia), Paulina Kurc-Maj (Muzeum Sztuki, Łódź, Polonia), Karolina Ziębińska-Lewandowska (Centre Pompidou, Parigi, Francia), Piotr Rypson (Direttore del Museo Nazionale, Varsavia, Polonia).

Il ciclo di conferenze sarà aperto dalla lezione introduttiva di Luigi Marinelli (foto a sinistra), uno dei maggiori polonisti a livello internazionale, professore ordinario presso Sapienza di Roma, che presenterà il quadro storico-culturale in cui la Polonia si venne a trovare dopo la Grande Guerra.

Scenario della lezione, il  Museo Laboratorio di Arte Contemporanea di Sapienza Università di Roma (piazzale Aldo Moro 5), il 5 novembre (lunedì) alle ore 16.00.

Gli incontri successivi, incentrati, invece, sulla situazione specificamente artistica polacca, si terranno nel salone dell’Istituto Polacco di Roma (via Vittoria Colonna 1, I piano), ogni venerdì, alle ore 16.00.

Foto di copertina: Geometric abstraction di Henryk Stażewski

Per maggiori informazioni: Polo Museale Sapienza

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