NutriAfrica, il super food italiano contro la malnutrizione severa acuta

Ragguardevole il risultato di NutriAfrica,  OdV* creata da Vincenzo Armini, ricercatore dell’Università Federico II di Napoli, il quale con il suo team ha sviluppato una crema spalmabile nutrizionale, composta con elementi disponibili in loco e sostenibili, in grado di combattere la malnutrizione acuta severa, diffusa nel continente africano e nei Paesi in via di sviluppo tra i bambini dai 6 mesi ai 5 anni, con conseguenze – se non affrontate in tempo – irreversibili.

Il merito della crema è, dicevamo, essere realizzata con elementi accessibili in ogni parte del continente: principalmente la leguminosa soia e il cereale sorgo, come descrive Armini a ilsalvagente.it, che rispondono alle esigenze proteiche, ai quali è aggiunta la polvere di Spirulina Maxima. Comunemente chiamata microalga, quest’ultima è, scientificamente, un “sano batterio” che fornisce la quota di minerali e vitamine. Il bassissimo contenuto d’acqua e il grado di umidità inferiore al 2% preservano la crema dai patogeni in qualsiasi tipo di clima.

L’intenzione di Armini e il suo gruppo è di inserirla nel mercato del Ready to Ready-to-Use Therapeutic Food (Rutf) convertendo l’OdV in una startup con il progetto della realizzazione dell’impianto pilota per la produzione del prodotto in Uganda, valorizzando le “derrate locali” e generando, così posti di lavoro.

Armini racconta della collaborazione tra le università Federico II di Napoli e di Gulu preesistente al progetto NutriAfrica e che permetterà anche il “trasferimento tecnologico” in Africa.

La scalabilità della tecnologia, vale a dire la capacità del sistema di aumentare o diminuire di scala a misura della disponibilità e/o necessità, concretizzerà il progetto di creare “tante piccole unità produttive che siano in grado di aiutare singoli villaggi o agglomerati di villaggi”. Unite produttive, quindi, grandi in proporzione alle esigenze del territorio.

L’implementazione dell’impianto in Africa – per avviare la produzione. è prevista per l’autunno del 2024. Nel frattempo vengono completati i test per “specificare meglio le caratteristiche” della crema che avrà, rispetto ai prodotti ready to use therapetic già in commercio, un costo di circa il 40% in meno.

Per Wired Italia  NutriAfrica è fra le 10 startup italiane più promettenti del 2024, perché non è soltanto un  progetto  “di  business” ma si configura come un’ impresa sociale “che potrebbe avere fortuna” e, addirittura,  “rompere il potere di mercato delle multinazionali”,  spudoratamente dominanti anche nell’ambito dei salvavita Rutf.

 

*OdV: acronimo per ‘organizzazione di volontariato

 

Immagine: Vincenzo Armini a con parte del suo team – Photo by NutriAfrica – Facebook

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