Made in Rebibbia. Quando il lavoro nobilita le seconde opportunità
Una collezione maschile completa invernale ed estiva di 30 capi tra giacche, gilet, pantaloni e cappotti ha appena sfilato a Roma. Ma non si è trattato di un défilé consueto. La passerella è stata allestita nell’Area Verde dell’Istituto Penitenziario Rebibbia di Roma e gli 8 indossatori sul palco, erano detenuti che indossavano abiti da loro stessi realizzati.
Gli artefici di Made in Rebibbia
Nonostante il problema del sovraffollamento, che con i suoi 1560 reclusi non risparmia neanche il penitenziario romano, prosegue il progetto Made in Rebibbia. Ricuciamolo insieme, introdotto a Rebibbia nel 2018 dall’Accademia Nazionale dei Sartori, per insegnare un lavoro ai detenuti, da svolgere una volta scontata la pena.
Sesta edizione, allora, questa del 26 giugno 2024 che ha presentato i capi realizzati nel corso di sartoria maschile di 650 ore, nell’arco di 8 mesi, sotto la direzione del maestro Sebastiano Di Rienzo, ex presidente dell’Accademia – che aveva preso il posto del rimpianto Ilario Piscioneri, ideatore nel 2017 di questo progetto sociale, di carattere formativo, che permette – come evidenziato dal nome del progetto- di ri-prendere in mano il proprio futuro, una volta saldato il debito con la società, con una professionalità ben definita.
Si plaude all’impegno dei detenuti, all’ insegnamento dei maestri dell’Accademia, alla direttrice ‘ reggente’ di Rebibbia, Alessia Rampazzi, Si plaude a Drapperia Vitale Barberis Canonico che ha fornito i tessuti. E, infine, per ultima, ma di certo non ultima, alla BMW – Roma che finanzia Made in Rebibbia facendosi carico dei macchinari e delle attrezzature, fin dal 2018.
Salvatore Nicola Nanni,, ad di BMW Roma, con Massimiliano Di Silvestre, presidente e AD di BMW Italia, con Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, erano tra gli ospiti, poi saliti sul palco, per consegnare i diplomi ai nuovi sarti.
“Il lavoro nobilita le seconde opportunità – ha dichiarato Salvatore Nanni adattando all’occasione il famoso detto il lavoro nobilita l’uomo.
Made in Rebibbia rientra nell’ampia iniziativa SpecialMente, che la BMW dedica ad attività di carattere inclusivo, all’insegna della responsabilità sociale.
Una storia che viene da lontano
L’Accademia Nazionale dei Sartori è la più antica associazione italiana del settore abbigliamento, derivazione dell’Università dei Sartori, nata per volere di papa Gregorio XIII nel 1575 nell’ex vicus Jugarius, poi via della Consolazione. La via non c’è più, ma rimane la chiesa di San Omobono, luogo di culto dei Sartori e sede l’Università fino al 1801 quando papa Pio VII abolì le corporazioni.
La tradizione dell’Università fu ripresa nel 1947 dal sartore Amilcare Minnucci, con l’istituzione dell’attuale Accademia, della cui scuola fanno parte più di 110 sartorie che formano, ogni anno, giovani maestri di confezioni su misura, professione sempre più richiesta.
Immagine: Roma, Penitenziario Rebibbia, l’amministratore delegato della BMV Group Italia, Massimiliano Di Silvestre, mentre consegna il diploma ad uno dei detenuti degli 8 che hanno frequentato il corso di sartoria maschile del progetto Made in Rebibbia, finanziato dalla sede romana dell’azienda automobilistica tedesca – photo by BMV Group Italia