Ictus cerebrale. Conosciamo i fattori di rischio
Aprile è il mese dedicato alla Prevenzione dell’Ictus Cerebrale, patologia grave e disabilitante che, nel nostro Paese, rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie.
L’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale – A.L.I.Ce. Italia Onlus, che quest’anno celebra i suoi primi 20 anni e nel corso di questo mese organizza nelle diverse città iniziative di prevenzione, di sensibilizzazione e di informazione su quelli che sono i principali fattori di rischio e sull’importanza del riconoscimento dei sintomi, vuole evidenziare come l’ictus non solo si possa curare ma anche prevenire. Fondamentale seguire stili di vita adeguati, attraverso un’attività fisica moderata e costante e un’alimentazione sana come quella prevista dalla dieta mediterranea.
Il controllo della pressione arteriosa risulta fondamentale, fino dai 40 anni, ancora più importante nei diabetici, così come il riconoscimento della aritmia cardiaca definita fibrillazione atriale e l’astensione dal fumo.
Quasi 200.000 italiani vengono colpiti da ictus cerebrale ogni anno e la metà dei superstiti rimane con problemi di disabilità anche grave. In Italia, le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi circa 940.000, ma il fenomeno è in crescita sia perché si registra un invecchiamento progressivo della popolazione, sia perché tra i giovani è in aumento l’abuso di alcool e droghe.
Tra i principali la ipertensione arteriosa, l’obesità, il diabete, il fumo ed alcune anomalie cardiache e vascolari. Da qui l’importanza del ruolo proattivo dei medici di famiglia, affinché, una volta prescritte le terapie appropriate, ne controllino la effettiva ed adeguata assunzione.
A.L.I.Ce. Italia Onlus propone una App, prodotta nel nostro Paese, Ictus 3R – che si può scaricare gratuitamente e che consente di misurare direttamente il proprio rischio di ictus.
Negli ultimi anni l’attenzione dell’Associazione si è focalizzata in modo particolare sulla Fibrillazione Atriale, aritmia che colpisce il 4% della popolazione sopra i 65 anni ed è la causa di circa il 25% degli ictus ischemici. Circa la metà degli ictus che si verificano nelle persone di età superiore agli 80 anni è causata dalla fibrillazione atriale. E’ importantissimo ‘intercettare’ il più rapidamente possibile i pazienti con FA. Una volta fatta la diagnosi, il passo successivo è quello di stabilire la necessità di una terapia anticoagulante per ridurre il rischio d’ictus.
A.L.I.Ce. Italia Onlus è membro della World Stroke Organization (WSO), di cui fanno parte associazioni di pazienti colpiti da Ictus di 85 Paesi e di SAFE, Stroke Alliance for Europe, organizzazione che riunisce 30 Associazioni di pazienti di Paesi europei e che ha diffuso le linee guida per la prevenzione e una migliore cura dell’ictus in un documento rivolto al Parlamento europeo e a tutti i governi dell’Unione, oltre che di ISO, Italian Stroke Organization ed ESO, European Stroke Organization.