Cellule staminali. Libertà di ricerca in Italia. Lo chiedono gli scienziati di tutto il mondo

RICERCA SCIENTIFICAIl 22 marzo 2016 la Corte Costituzionale è chiamata a decidere sulla legittimità del divieto imposto dalla legge 40/04, di destinare alla ricerca scientifica gli embrioni frutto della procreazione assistita, ma non impiantabili perché  malati o in eccedenza,  che giacciono crioconservati  a tempo indeterminato.

L’Associazione Luca Coscioni, che si occupa della libertà della ricerca scientifica, in vista del pronunciamento della Consulta, ha raccolto oltre 608 firme di professori, ricercatori e scienziati – che si sommano ad altre migliaia di firme della cittadinanza – di 22 paesi del mondo, a favore dell’uso delle staminali embrionali per la ricerca scientifica.

Ma dall’articolo apparso sul sito dell’Associazione il 19 marzo 2016, sembra che la voce degli scienziati proveniente da tutto il mondo, sia destinato a rimanere lettera morta.  Leggiamo, infatti, che: “il Governo, rappresentato dall’Avvocatura Generale di Stato, afferma nei propri scritti che non sussistono i presupposti per raccogliere testimonianza di scienziati e clinici esperti della materia, sostenendo in particolare che “il legislatore aveva già tenuto conto dei differenti interessi in gioco” in occasione del dibattito parlamentare.”

Certo è che, considerando la realtà scientifica italiana sulle cellule staminali, la posizione del Governo  in merito, lascia perplessi. Perché gli studi in questione, in Italia, sono fatti e attraverso il finanziamento dello Stato. La legge prevede che lo Stato stanzi fondi per le ricerche sulle staminali che non implichino la distruzione di embrioni.  All’atto pratico accade che nel nostro paese non è possibile prelevare le cellule embrionali a scopo scientifico, ma per i centri di ricerca è possibile comprare gli embrioni all’estero (come avviene) e utilizzarli in Italia, perché la legge non vieta l’importazione degli embrioni provenienti dall’estero.

Allora ci chiediamo il perché della mancanza di volontà da parte del Governo, di porre fine a questa contraddizione e fare ordine legislativo in un campo molto delicato, che riguarda non solo il progresso della scienza italiana  ma, soprattutto, la speranza dei tanti malati,  di trovare la soluzione ai loro gravi problemi di salute attraverso tale progresso.
Lo studio sulle staminali, adulte ed embrionali, a livello sperimentale, infatti,  ha portato a risultati notevoli, in patologie come la distrofia muscolare, il diabete o le leucemie; potenzialmente promettono di diventare un’importante risorsa terapeutica in molte malattie degenerative, che richiedono la sostituzione di un tessuto o organo che non riesce più a compiere le sue funzioni vitali.

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