Francesca Rossi. L’etica dell’intelligenza artificiale
È una scienziata italiana la neo presidentessa dell’Association for the Advancement of Artificial Intelligence. Si tratta dell’informatica Francesca Rossi, esperta in Intelligenza Artificiale (AI)
Nata ad Ancona nel 1962, si laurea all’Università di Pisa in Scienze dell’Informazione dove prosegue per il dottorato di ricerca in informatica con l’incarico di assistant professor. Dal 1999 al 2001 è professore associato, poi ordinario, di Informatica presso l’Università di Padova. Vola, quindi, dall’altra parte dell’Oceano per proseguire la carriera negli Stati Uniti, all’IBM, dove continuando a dedicarsi alla ricerca, raggiunge posizioni apicali.
Membro dell’Associazione europea per l’Intelligenza Artificiale (European Association for Artificial Intelligence, nota come EurAI fellows, organismo dell’Unione per promuovere lo studio, la ricerca e l’applicazione dell’IA ), del Radcliffe Institute for Advanced Studies dell’Università di Harvard ed editore associato del Journal of Artificial Intelligence Research, Francesca Rossi firma numerosi articoli e testi, fra cui il libro Il confine del futuro. Possiamo fidarci dell’intelligenza artificiale? edito Feltrinelli.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nel corretto rispetto dei principi etici è al centro del suo lavoro e dei suoi studi.
Quando venne selezionata dalla Commissione Europea nel 2018, Francesca Rossi scrisse sul sito ibm.com :”L’IA ha le potenzialità per condurre il resto del mondo in un futuro in cui persone e macchine lavoreranno in partnership per risolvere alcuni dei problemi più critici del mondo, dalla capacità di estrarre insight dai dati per trattare le malattie alle previsione di eventi meteorologici e naturali, dalla gestione dell’economia globale alla possibilità di trovare soluzioni per far uscire intere popolazioni dalla morsa della povertà […]. Sono 30 anni che esploro costantemente come modellare il futuro in modo vantaggioso per le persone e la società. E sono anche una vera sostenitrice del progresso di una IA etica e responsabile […].Credo che si debba dare priorità alle discussioni multidisciplinari sulle implicazioni sociali dell’IA […]. Quando ho iniziato ad occuparmi di IA, ho lavorato principalmente con altri ricercatori. Ma ora, per garantire che l’intelligenza artificiale sia il più benefica possibile per il maggior numero possibile di persone, lavoro con filosofi, sociologi, economisti, responsabili politici e molti altri per garantire una comprensione ampia e diversificata dei problemi in tutto il mondo”.
Oggi intervistata da Rai 3 Scienza, riguardo al nuovo incarico ribadisce le sue intenzioni, concentrate soprattutto nel “far sì che tutti coloro che sono impegnati nello sviluppo dell’IA siano inseriti in un ecosistema etico, fondamentale per essere consci dei limiti che è necessario porsi”.