Mamme per la pelle, contro il rapido aumento delle discriminazioni e aggressioni razziste
Mamme per la pelle è l’associazione di mamme adottive di bambini che corrono i rischi di essere oggetto di discriminazione razziste; vittime potenziali di scherno e bullismo, oggi ma soprattutto quando saranno più grandi, come accade ultimamente e sempre più frequentemente ai giovani non bianchi adottati anni fa e che oggi, con il rapido aumento del sentimento razzista in Italia, temono anche di prendere un mezzo pubblico.
L’associazione è formata da 10 mamme siciliane che hanno accolto bambini e adolescenti arrivati sulle coste italiane senza i genitori naturali, periti durante il cammino di migrazione, altri giunti attraverso le adozioni internazionali, e altri figli naturali da coppie miste.
Fondata nel novembre 2018, presto Mamme per la pelle si costituirà a Milano affinché l’iniziativa assuma una dimensione nazionale, come racconta Silvia Buzzone, una delle promotrice dell’iniziativa che rimarca l’importanza di “ fare rete tra mamme che condividono la stessa storia e le stesse paure “ di fronte al dilagare del clima di razzismo.
L’obiettivo principale dell’associazione è la promozione dell’accoglienza e dell’inclusione sociale, tramite incontri nelle scuole o da qualunque altra parte, dove le mamme saranno loro stesse, con le loro storie, testimoni dirette dell’accettazione. Ma sarà importante anche il supporto mutuo e le soluzioni condivise ai problemi analoghi.
Silvia Buzzone e suo marito Dario hanno adottato una bambina arrivata sola a Lampedusa quando aveva pochi mesi e della quale ancora si conosce poco: l’età è approssimativa, il compleanno è un “giorno fittizio”, forse è di origini nigeriane. Silvia e Dario l’hanno chiamata Naila, un nome di origine araba che vuol dire “colei che ottiene ciò che desidera”.
Secondo il sito euronews.com (articolo di Lillo Montalto Monella), dall’insediamento del governo Lega-Cinque Stelle il numero di aggressioni per motivi razziali sono aumentati di 7 volte rispetto all’intero anno 2016: 33 attacchi in 2 mesi (giugno – luglio 2018), contro i 28 compiuti in 365 giorni. L’associazione Lunaria, che monitora la situazione senza pretese statistiche, riferisce la seguente escalation delle violenze fisiche di matrice razzista: dalle 27 del 2016, si è passati alle 46 nel 2017 per giungere alle 126 del 2018.
Per prendere contatto con l’associazione o saperne di più sulle sue attività, consultare il sito: Mammeperlapelle.it
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Non stupisce l’aumento dei comportamenti discriminatori in quanto il razzismo e’ stato leggitimato da chi sta al governo, almeno cosi vienne percepito nella società. italiana che comunque ha una solida componente razzista.. Io sono romena, ho un figlio ormai grande ma non dimenticherò mai quanto è stata faticosa e sofferente l’integrazione del mio piccolo e parlo, ormai, di piu di 10 anni fa….Il mio bambino non ha avuto problemi con il colore de la pelle ma è stato discriminato lo stesso perchè straniero. Lo chiamavano “Biondo” in un modo che comunque lo metteva a disaggio, me lo diceva chiaramente che preferiva essere chiamato con il suo nome. Ha avuto tantissimi momenti di solitudine e isolamento sociale….Non veniva invitato alle feste, o giocare con gli altri bambini cosi come altri, perchè diverso, e anche le famiglie…..che dire,,. Ho lottato come solo una mamma puo lottare per aiutarlo a non lasciare che sia ferito anche quando lo era.. Quando ho parlato a scuola segnalando degli episodi e che comunque cosi come per un dialogo c’è bisogno di due parti (se no, sarebbe monologo) anche per l’integrazione c’e bisogno di aiuto e accettazione da parte della comunità ho trovato un muro disposto solo a mostrarmi la scritta “esagerazioni”….Ha cambiato scuole, città, compagni ed amici, non ama parlare di quei primi anni. Da poco, dopo aver sentito dei comenti spreggiativi sui ragazzi di colore mi ha detto con amarezza “Che colpa ne hanno, poverini…ed io, che credevo di essere sfortunato nato romeno…Almeno non sono nato nero” .Ho scritto per quello, perchè si deve intervenire con fermezza. Mi ha fatto rabbia scoprire che il male si fa e rimane nei piccoli discriminati che provano a sopravivere finendo per arendersi davanti a cose inaccetabili e che si continua a negare e minimizzare un fenomeno che c’è e come…