Il Tribunale di Milano condanna il Comune di Lodi per discriminazione

La prima sezione del Tribunale di Milano ha condannato il Comune di Lodi per aver escluso nell’ottobre scorso gli scolari stranieri dal servizio – mense delle scuole della città.

Il Comune lombardo, infatti, nell’ottobre 2018, a guida del sindaco Sara Casanova (Lega), aveva modificato il regolamento, riservando ai soli cittadini dell’Unione Europea l’accesso ai servizi di mensa e scuolabus, tramite presentazione della documentazione aggiuntiva oltre all’ISEE (Indicatore della situazione economica delle famiglie):  certificazioni catastali dai Paesi d’origine, luoghi dove il catasto non è mai esistito o inoperante perché paralizzato dalla guerra.

Il Tribunale di Milano ha giudicato la modifica apportata dal Comune di Lodi discriminatoria e gli ha ordinato di ripristinare il diritto di accesso anche agli scolari extra comunitari.

Anche i cittadini non appartenenti all’Unione Europea, afferma la sentenza milanese, come i cittadini italiani e dell’Unione, potranno esibire “la domanda di accesso a prestazioni sociali agevolate mediante la presentazione dell’ISEE” e usufruire delle stesse condizioni”. Viene, quindi, “ripristinato la parità di trattamento che la legge prevede; italiani e stranieri devono seguire le medesime procedure fissate nelle norme del 2013”. I giudici di Milano hanno poi condannato il Comune di Lodi al pagamento di 5mila euro per spesse processuali.

Il Tribunale di Milano era stato coinvolto per il ricorso presentatogli dalle associazioni Asigi e Naga che difendevano le famiglie straniere di Lodi.

Il cambiamento apportato alla normativa del Comune di Lodi, che escludeva i bambini stranieri dalle mense scolastiche della città, aveva suscitato lo sdegno generale, da molti interpretato come uno dei provvedimenti della più vasta politica anti-migranti dall’attuale Governo. Mobilitatasi, in poche settimane  l’Italia è riuscita a raccogliere 90mila euro per pagare la mensa ai bambini stranieri.

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