La nostra madre terra è stanca
Lo avevano previsto quasi tutti i meteorologi del mondo, il 2017 sarebbe stato un anno caldissimo. Nel 2015 già si era preso coscienza che era necessario contenere l’aumento del riscaldamento del pianeta terra sotto i 2 gradi e, gli episodi di siccità avvenuti nel 2016, erano avvisaglie importanti che non tutti gli esperti avevano sottolineato essere segnali più gravi del previsto.
La nostra madre terra si sta ribellando. Benzene, biossido di zolfo e ozono, piombo, monossido di carbonio inquinano l’atmosfera e, di conseguenza, fanno e faranno più morti di qualsiasi altra calamità. Iddio ci ha dato la terra non come nostra proprietà privata, ma come un qualcosa che abbiamo in prestito da lasciare in eredità ai nostri figli. Sono anni che stiamo maltrattando e che abusiamo di tutte le ricchezze donateci.
Ma le leggi ci sono? Il D.M. del 2002 aveva previsto un abbassamento progressivo fino al 2010 dell’uso del benzene, quando si sarebbe dovuto raggiungere lo 0% di tolleranza. Inquinante è il biossido di azoto perché irritante per le mucose e così si spiega l’aumento costante delle bronchiti croniche e invalidanti, che colpiscono sempre più bambini ed anziani.
Il biossido di zolfo è, invece, responsabile delle piogge acide che distruggono colture e monumenti, corrodendo persino il cemento e l’amianto che, a sua, volta libera particelle tossiche. L’ozono che dovrebbe essere fonte di salute diventa, grazie alle elevate concentrazioni nell’aria, anche dannoso perché chi compie all’aperto esercizio fisico ne assume dosi eccessive.
Il monossido di carbonio origina mal di testa, vertigini, nausea e disturbi visivi, ma essendo inodore viene assunto senza che ce ne accorgiamo. Che cosa sono poi le polveri sottili? Sono “particolati” che volano nell’aria, sono particelle di piombo, nichel, solfati ed anche pollini. Queste polveri si depositano al suolo ed il semplice soffio del vento le solleva e le avvicina alle narici.
Abbiamo provato a sfogliare un vocabolario per conoscere meglio il significato di tutte le parole elencate. La descrizione della composizione delle sostanze in termini chimici, i valori limiti degli stessi sarebbero stati di difficile comprensione per molti lettori, così come gli effetti che avrebbero prodotto sulla salute sarebbero stati campanelli d’allarme ai quali spesso non viene data importanza alcuna. Eppure l’insorgenza di asbestosi, mesoteliomi pleurici e carcinomi polmonari dovrebbero fare riflettere.
La distruzione delle piantagioni dei materiali primari, quali il cotone, e le coltivazioni di prodotti alimentari sono un problema a livello mondiale. Perché poi nei bambini la leucemia è il male più comune? Vogliamo bene ai nostri figli e nipoti, non ignoriamo le cause.
Il particolato PM10 e PM2,5 ci porta pure a parlare dei rifiuti degli inceneritori, delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie vetrarie e tessili, delle raffinerie di petrolio. Non si possono fermare le fabbriche, d’accordo. Ma perché non cercare di raccogliere intorno ad un tavolo questi industriali (evitando il più possibile il coinvolgimento dei politici) e, forse, le soluzioni saranno più facili da trovare.
I guadagni portano a calpestare il bene comune, ma osservando alcune iniziative prese da piccoli imprenditori ci si stupisce dei risultati e viene spontaneo chiedersi perché alcune loro idee non sono prese ad esempio. Solo venendo a conoscenza di ciò che si fa bene, modificheremo quelle malsane abitudini radicate nel quotidiano e contribuiremo a migliorare la vita nostra e della nostra amata terra. Chi ci legge dirà sicuramente “parole fritte e rifritte”, ma a noi non resta altro che continuare a voler bene alla nostra madre terra.
Il nostro viaggio, in questa torrida estate continua. Scopriremo le incongruenze della raccolta differenziata da città a città, da regione a regione.