Nuova Zelanda. Al bando le armi semiautomatiche e i fucili d’assalto
Jacinta Ardern, il primo ministro neozelandese ha annunciato la messa al bando delle armi semiautomatiche e dei fucili d’assalto. La decisione è stata presa dopo l’attentato del 15 marzo 2019 condotto ai danni di 2 moschee nella località Christchurch che ha provocato 50 vittime di religione islamica e altrettanti feriti.
L’attentatore Brenton Tarrant, un australiano suprematista bianco ventottenne, aveva acquistato questo tipo di armi legalmente, com’era possibile in Nuova Zelanda prima dell’attuale cambiamento della legge. Sulle mitragliatrici con le quali ha compiuto la strage (che ha trasmesso in diretta attraverso Facebook) aveva inciso i nomi di estremisti islamofobici tra i quali quello di Luca Traini, autore dell’attentato razzista di Macerata nel febbraio 2018 e di Sebastiano Venier, l’87esimo Doge della Repubblica di Venezia che nel 1571 nella battaglia di Lepanto riuscì ad avere la meglio sui Turchi.
Prima di agire Tarrant aveva diffuso il suo manifesto anti-immigrati.
Pronta la reazione del premier Jacinta Ardern che appena appreso dell’attentato, riferendosi alle vittime, in gran parte migranti o rifugiati ha detto: “Avevano scelto la Nuova Zelanda come la loro casa. Ed è la loro casa”.
“ They are us”, loro sono noi – ha proseguito la premier – mentre le persone che hanno compiuto il violento attentato non lo sono. Non c’è spazio per loro in Nuova Zelanda”.
Il divieto, che si estende anche ai caricatori ad alta capacità e ai dispositivi che permettono spari più veloci, comporta una riforma della legislazione corrente, la quale, per procedura, deve essere approvata dal Parlamento. Nel frattempo, per evitare la diffusione delle armi da subito, Jacinta Ardem ha adottato misure provvisorie e ha annunciato l’avvio di un programma governativo per riacquistare le armi bandite già acquistate dai cittadini.
Fotografia: Jacinta Ardern