Human Library. Essere un libro aperto per superare stereotipi e tabù

La biblioteca umana è nata a Copenaghen e da lì si è diffusa in molti Paesi nel mondo. Con l’obiettivo di superare i pregiudizi la Human Library invece di un libro dà “in prestito una persona”, ognuna delle quali ha un titolo inerente alla sua storia che racconterà per 30 minuti e, magari, dopo averlo ascoltata si assumerà la consapevolezza che nessuna persona dovrebbe essere giudicata dalla sua “copertina” esattamente come accade con i libri.

Ogni “libro umano”, infatti, appartiene o rappresenta un gruppo sociale sovente soggetto a stigmatizzazioni e discriminazioni per il suo stile di vita, per disabilità, stato sociale, origine etnica e/o religiosa, perché vittime di dipendenze, di tabù o semplicemente per l’aspetto fisico non conforme alla moda del momento.

L’idea è venuta ai fratelli Ronni e Dany Abergel, Asma Mouna e Christoffer Erichsen, fondatori, appunto, della organizzazione no profit Human Library Organization (acronimo HLO, nome danese Menneskebiblioteket) a seguito di un tragico fatto di matrice razzista avvenuto in Danimarca negli anni Novanta.

Nella primavera del 2000 nasceva la piattaforma per promuovere la comprensione (secondo l’etimo latino del termine: cum-prehendere, prendere insieme, per estensione, includere) e i valori della tolleranza e accoglienza.

Come? Attraverso i “libri umani” ossia con volontari con esperienza personale corrispondente al proprio “titolo” che i lettori prendono a prestito dalle biblioteche, musei, festival, università, scuole, ovunque l’organizzazione sia chiamata per creare uno spazio con la sua biblioteca umana, che HLO definisce “la stanza del dialogo”.

Nel 2015 è nata la Human Library Toscana con il riconoscimento dell’organizzazione danese, ancora presente in Italia, quest’ultima, nel 2019 a Giovinazzo (Bari) dove insieme all’ARCI affrontò e approfondì il tema dell’integrazione. Mentre altre biblioteche viventi sono state organizzate in varie città d’Italia.  Abbiamo anche una presenza online con la piattaforma Biblioteca Vivente AbCittà, ferma al 2019, ma che auspichiamo riprenda presto la sua attività.

Chiunque può diventare “libro umano” ossia un volontario, se la sua storia rientra negli obiettivi di superamento di ogni forma di divisione, presentando la sua disponibilità al link di HLO che si occuperà di indirizzarlo verso le tante sedi virtuali e reali sparse nel mondo.

Così come chiunque voglia entrare nella rete delle librerie viventi per ospitare eventi presso la propria sede troverà tutte le informazioni utili attraverso l’apposita sezione del sito ufficiale.

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