Settimana del diabete. Consulenze specialistiche gratuite per pazienti con diabete di tipo 2
Tra le comorbilità croniche che aggravano l’infezione da SARS-CoV2-2, il diabete è una delle più frequenti.
In Italia si stima che siano oltre 3 milioni i paziente diagnosticati cui un sommerso di circa un milione e mezzo di persone affette dalla malattia senza saperlo. Numeri impressionanti che non si possono sottovalutare, il diabete continua ad essere una malattia ancora molto diffusa e spesso troppo ignorata. Anche in questi tempi difficili del COVID – 19.
Proprio per informare ed educare pazienti e opinione pubblica sulla gravità di questa patologia e sulle sue importanti complicanze, nasce la Settimana del Diabete, 9-13 novembre, la campagna di sensibilizzazione rivolta alle persone con diabete di tipo 2 che grazie al numero verde 800 042747 attivo dal 13 ottobre 2020, potranno prenotare una consulenza informativa specialistica gratuita presso i 40 centri sparsi in tutto il territorio nazionale, che aderiscono all’iniziativa (l’elenco aggiornato è consultabile sul sito: settimanadeldiabete.it)
“Il progetto nasce proprio dall’esigenza di rispondere ad un bisogno importante di conoscenza di molti soggetti affetti da diabete di tipo 2 – commenta Agostino Consoli, professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università G. d’Annunzio e presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia (SID) – Molte persone con diabete non sono fino in fondo consapevoli della gravità di questa malattia, così come non sono consapevoli degli importanti passi avanti che sono stati compiuti nella cura. La campagna di comunicazione della Settimana del Diabete pone i bisogni del paziente al centro e veicola un messaggio educativo importante: il diabete è una malattia cronica ed è fondamentale che i pazienti si prendano a cuore la propria patologia”.
Il diabete di tipo 2 è la forma più diffusa, riguarda oltre il 90% dei casi, ed è una patologia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri nel sangue, iperglicemia, che può causare frequenti complicanze cardiovascolari e renali, precoci e spesso fatali, come lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale
Lo scompenso cardiaco è una delle complicanze più precoci e rappresenta la prima causa di ospedalizzazione nel nostro Paese, associata purtroppo ad una elevata mortalità a 5 anni dalla diagnosi. Inoltre circa il 40% dei pazienti diabetici sviluppa nefropatia che quando si manifesta è spesso in una fase troppo avanzata per poter agire.
“Queste complicanze impattano fortemente sulla qualità di vita dei pazienti – specifica Paolo Di Bartolo, medico e presidente Associazione Medici Diabetologi (AMD) – e la prevenzione rappresenta uno strumento fondamentale per contrastarle. La sfida di oggi, infatti, non è la cura della malattia conclamata ma una sua corretta gestione per prevenire tempestivamente le complicanze nei numerosissimi pazienti che presentano almeno un fattore di rischio, come l’ipertensione, l’abitudine al fumo o dislipidemia. Il controllo medico diventa quindi parte integrante della terapia e la collaborazione dei pazienti diabetici nel richiedere una consulenza costante risulta importantissima”.
In quest’ottica di prevenzione entra in gioco il medico di medicina generale: a lui il compito di identificare quei pazienti per i quali è necessaria una consulenza specialistica. La presa in carico a quattro mani, tra Diabetologi e Medici di famiglia, rappresenta la base della collaborazione su cui costruire modelli virtuosi di presa in carico del paziente.
“La gestione integrata del paziente cronico è importante – dichiara il medico Gerardo Medea, responsabile Nazionale Area Metabolica Società Italiana Medicina Generale (SIMG) – ma è necessario facilitare il percorso di cura del cittadino. Ad oggi, purtroppo, la prescrizione di farmaci innovativi che riducono le complicanze cardiovascolari e renali è permessa solo agli specialisti diabetologi, creando spesso una situazione di discriminazione inaccettabile tra i diversi pazienti. Per vincere la sfida della gestione corretta del paziente e della prevenzione delle patologie cardiorenali è necessaria quindi una alleanza strategica tra medico di medicina generale, specialista, paziente ma anche istituzioni”.
Le persone con diabete oggi come ieri, per la natura cronica della malattia, necessitano di una assistenza continua ed in questo periodo questa necessità è aumentata.
“Noi ne siamo i testimoni perché spesso siamo il loro primo punto di contatto – conclude Rita Lidia Stara, medico del Comitato Diabete Italia e referente del progetto “La Settimana del Diabete – . Con questa iniziativa sociale, rivolta a chi si trova in difficoltà, vogliamo rimettere il diabete al centro dell’attenzione di tutti e ci adoperiamo affinché ci siano altre iniziative simili in futuro non concentrate solo in una settimana ma in tutto l’anno”.
La fruizione delle consulenze della Settimana del Diabete non comporta priorità per la prenotazione di visite diabetologiche o prestazioni diagnostiche successive, che dovranno essere poi prenotate secondo le modalità previste dalle autorità sanitarie locali.