GPA, reato universale? Vi aspettiamo al varco

Il 16 ottobre 2024  il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge che rende reato universale il ricorso alla gestazione per altri GPA, comunemente detta maternità surrogata. Vale a dire saranno perseguibili tutte le persone che ricorreranno a tale pratica all’estero, posto che in Italia la GPA è vietata da sempre come dalla legge 40/2004, che governa la procreazione medicalmente assistita.

La nuova norma, che reca la firma della deputata di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, aggiunge alla legge 40 la frase “se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana” (qui il testo originale)

Nei giorni seguenti all’approvazione della legge, la ministra per la Famiglia, Pari Opportunità e Natalità, Eugenia Roccella, ha intimato i medici, i quali, nella loro veste di pubblici ufficiali sono tenuti “a segnalare i casi sospetti di violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura”.

La posizione dei medici. Nel pieno rispetto della deontologia

Le risposte dei chiamati in causa non si è fatta attendere: Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici ha replicato alla ministra: “Il dovere del medico di curare deriva dalla Legge – in primis, la Costituzione – e dal Codice deontologico, è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto. Il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”.

Alla nota di Anelli è seguita quella di Antonio D’Avino, presidente della Federazione Italiana dei medici pediatri: “A noi non interessa l’etnia, la provenienza e la religione, a noi interessa la salute del piccolo. Nell’ambito dei pazienti, i minori e i fragili sono quelli che hanno diritto a un canale preferenziale. Quando entra un bambino nel nostro studio noi non sappiamo se è nato con la maternità surrogata, facciamo una anamnesi per sapere come è andata la gravidanza ma questo non vuole dire che dobbiamo approfondire la ‘provenienza’ del piccolo”.

La GPA legale in 66 paesi. Legge Varchi di difficile applicazione 

La legge sarà di non facile applicazione perché i Paesi che hanno legalizzato la GPA – attualmente nel mondo sono 66  – seguono le proprie leggi e il legislatore italiano non può né potrà nulla contro di loro. Ma per gli italiani che la praticheranno, per lo più coppie eterosessuali, da ora rischiano pene fino a 2 anni di reclusione e multe da 600mila  a un milione di euro.

Ma fa già paura

E pur non avendo esplicazione retroattiva,  all’indomani della sua approvazione, l’Associazione Luca Coscioni, tramite la sua segretaria nazionale, l’avvocata Filomena Gallo, annunciava di aver ricevuto “la richiesta di assistenza da parte di 30 coppie, di cui 4 dello stesso sesso e 26 eterosessuali, preoccupate per le conseguenze della nuova norma”.

“Attualmente, 10 coppie si trovano già all’estero, in attesa del parto, mentre altre 20 hanno avviato il percorso presso cliniche straniere – riferisce l’Associazione Coscioni -. Alcune di queste hanno già firmato il consenso e completato il prelievo dei gameti, mentre altre, come una coppia in Grecia, attendono l’autorizzazione del giudice locale”.

Anche per l’avvocata Gallo, la legge Varchi sarà “difficilmente applicabile”. E creerà problemi di applicazione, soprattutto nella cooperazione di polizia per l’acquisizione di prove. Ma questa legge che  dice di voler proteggere i bambini “ in realtà solleva dubbi anche sulla tutela dei nati. Non appena la legge entrerà in vigore, potrebbe essere necessario portare il primo caso davanti ai Tribunali per difendere i diritti delle coppie coinvolte” conclude la segretaria nazionale.

VI ASPETTIAMO AL VARCO! No al ddl Varchi, sì alla famiglia libera e plurale

Per questo le famiglie arcobaleno scendano in Piazza “per ribadire che i nostri figli e figlie sono il frutto di un percorso fatto di amore, scelta, rispetto e autodeterminazione e non permetteremo a questo governo di mettere sulle loro esistenze uno stigma inaccettabile e indegno di un paese civile” ha dichiarato l’Associazione Famiglie Arcobaleno che hanno invitato tutti ad accompagnarli nella protesta e sostenerli nei loro diritti:

Dal 24 al 27 ottobre i presidi dell’Associazione saranno nelle piazze delle seguenti città:

MILANO | 24 ottobre – ore 18

BOLZANO | 24 ottobre – ore 15

TRENTO | 24 ottobre – ore 17.30

NAPOLI | 25 ottobre – ore 16

TORINO | 26 ottobre – ore 16

FIRENZE | 27 ottobre – ore 15:30

PADOVA | 27 ottobre – ore 11

CATANIA | 27 ottobre – ore 11

PALERMO | 27 ottobre – ore 11

MESSINA | 27 ottobre – ore 11

MONZA | 27 ottobre – ore 10.30

QUI. le indicazioni sui luoghi esatti del presidio

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