Che ne faremo del nostro corpo?

I nostri corpi sono diventati inutili? La domanda se la sono posta il duo artistico Elmgreen & Dragset e dai loro conseguenti ragionamenti e riflessioni hanno costruito la mostra dal titolo (provocatorio?) Useless Bodies? che a sua volta genera innumerevoli meditazioni e considerazioni.

La nostra fisicità, spiegano i due artisti sembra essere diventata superflua, non essendo più “i soggetti attivi delle nostre esistenze”. Nel 19° secolo era il corpo a produrre i beni di consumo, nel 20° è diventato consumatore, nel 21° prodotto. Insomma se nell’era industriale era l’essere umano a generare valore all’interno dei meccanismi produttivi, nella contemporaneità quest’ultimi, sempre più affidati alle macchine intelligenti sembrano rendere la nostra presenza “più uno ostacolo che un vantaggio”.

Questa nuova condizione si riflette in ogni aspetto della nostra esistenza a cominciare dal lavoro e gradualmente compromettendo i rapporti interpersonali.

“In un’epoca in cui la mercificazione dei dati personali da parte delle aziende tecnologiche è di dominio pubblico – seppur inutilmente – e l’influenza di queste organizzazioni su ogni aspetto della nostra vita è sempre più dilagante, ci fa un po’ paura pensare al ruolo futuro dei nostri corpi” sostengono i due artisti.

Il danese Micheal  Elmgreen e il norvegese Ingar  Dragset, che lavorano assieme dal 1995, soliti ad affrontare temi centrali della condizione umana. Questa volta, con le loro sculture e installazioni interattive esposte sugli oltre 3mila metri della milanese Fondazione Prada, caratterizzate dall’ironia e dall’umorismo di sempre, si chiedono e ci chiedono fino al 22 agosto 2022 come ci stiamo adattando “a un mondo sempre più dominato da un immaginario bidimensionale”.

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