Taggato: stampa 3D

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Ayúdame3D. Protesi in plastica riciclata gratuite

Guillermo Martínez è il fondatore della startup sociale Ayúdame3D, attraverso la quale ha creato protesi gratuite per più di 500 persone in tutto il mondo. Il suo ultimo progetto consiste nell’utilizzare plastica riciclata per promuoverne la circolarità dell’economia

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Il primo occhio protesico in 3D

È londinese il primo paziente al mondo ad avere una protesi oculare realizzata con la stampante in 3D. Il nuovo occhio protesico si realizza in 2 ore e mezza ed evita l’ anestesia generale. Inoltre appare più naturale perché lascia passare la luce in tutta la sua profondità. All’intervento corrisponde uno studio clinico che l’autore si augura fornisca la valenza della nuova tecnologia che dimezzerebbe le liste di attesa

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Marinella Levi e +Lab. La casa delle magie in stampa in 3D

Marinella Levi fondatrice di +Lab del Polimi ,inaugura il Maker Fair Rome 2021 parlando dei prodigi che con il suo staff riesce a creare con la stampa 3D. Oggi c’è la prima barca in vetro resina ma tutto inizia nel 2013 con l’intenzione di supportare le persone colpite da affette da artrite reumatoide. Oggi i malati con quei strumenti possono lavorare. Esempio d’inclusione e di tecnologia umanistica

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Tecla. La casa in terra cruda stampata in 3D

TECLA è un modello di abitazione circolare, stampata in 3D con materiali riciclabili e riutilizzabili, a emissioni quasi a zero, adattabile a qualsiasi clima e ambiente, edificabile in poco tempo, riducendo l’impiego di risorse energetiche e umane. Rappresenta un nuovo modo di concepire l’edilizia, una grande innovazione tecnologica e la possibilità per tutti di possedere una casa, ideale per risolvere le crisi abitative

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Tessuti vegetali e stampa 3D. L’innovazione per la ricostruzione degli organi umani

La ricerca dell’Università di Udine, selezionata per il suo carattere innovativo dal Polo di Innovazione Tecnologica ComoNext e presentata in Cina su invito del Governo dello Zhejiang, avanza l’ipotesi di utilizzare tessuti di origine vegetale, combinandoli poi con le tecniche di stampa 3D, per la ricostruzione di quegli organi che per le loro caratteristiche intrinseche escludono l’uso dei materiali sintetici e quindi richiedono, ancora, interventi complessi e a rischio per il paziente