Independent Panel. Come prevenire le pandemie
Il gruppo di ricerca indipendente voluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per analizzare la prontezza e la risposta alla pandemia sostiene che quest’ultima “poteva essere evitata” se non si fosse verificato l’insieme di “negazionismo, scelte sbagliate e mancanza di coordinamento” che ha formato un mix funesto, un “cocktail tossico” che ha gettato il mondo nel disastro dell’epidemia globale.
Il rapporto dell’ Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response (IPPPR), il gruppo di esperti impegnato per 8 mesi (da settembre 2020 ad aprile 2021) a esaminare “in modo sistematico, rigoroso e completo il motivo per cui COVID 19 è diventato una crisi sanitaria e socioeconomica globale” sostiene senza mezzi termini che “il mondo era stato avvertito che questo sarebbe successo. Ci sono revisioni di disastri sanitari precedenti che hanno raccolto polvere nelle cantine dell’Onu e dei governi. Ora non deve avvenire più”.
“Ci sono stati ritardi evidenti in Cina, ma ci sono stati ritardi ovunque”. Precise le responsabilità che il rapporto attribuisce all’OMS che ha fatto passare “troppo tempo tra la notifica di un focolaio di polmonite sconosciuta a metà dicembre 2019 e la dichiarazione del 30 gennaio 2020 dell’emergenza sanitaria”.
“L‘Oms avrebbe dovuto dichiarare l’emergenza globale prima della fine di gennaio 2020 – prosegue il rapporto – e raccomandare da subito maggiori blocchi per i viaggiatori per limitare “una rapida trasmissione della malattia”. Quando l’organizzazione ha dichiarato lo stato di pandemia l’11 marzo 202o.
Il resto del disastro è da attribuire “all’inazione di tanti Paesi” che non hanno applicato le misure di salute pubblica necessarie.
“Se la presenza del virus SARS-CoV-2 è stata registrata a Wuhan il 31 dicembre 2019 e il primo decesso risale all’11 gennaio e Wuhan è stata isolata il 23 successivo – spiegano gli autori – a fine dello stesso mese era evidente “la presenza del virus in altri Paesi che non hanno adottato misure significative”. Così come “è chiaro che il reale volume delle infezioni nella prima fase dell’epidemia in tutti i Paesi era più alto di quello che veniva riportato”.
Il gruppo di esperti indipendenti è stato guidato da Ellen Johnson Sirleaf (membro del Centro presidenziale per le donne e lo sviluppo a Monrovia, in Liberia) e Helen Clark (responsabile della “Helen Clark Foundation” di Auckland, ed ex primo ministro della Nuova Zelanda).
L‘intero lavoro dell’IPPPR sarà presentato durante la 74esima Assemblea Mondiale della Sanità, che si svolgerà in forma digitale dal 24 maggio al 1 giugno 2021. Nel frattempo l’Independent Panel ha presentato in streaming il 12 maggio i risultati e le raccomandazioni per frenare la pandemia. Ma lo scopo finale del rapporto “è garantire che qualsiasi futura epidemia di malattia infettiva non diventi un’altra pandemia catastrofica”.
Immagine: 1) i membri del Independent Panel; Copertina Ellen Johnson Sirleaf (membro del Centro presidenziale per le donne e lo sviluppo a Monrovia, in Liberia) e Helen Clark (responsabile della “Helen Clark Foundation” di Auckland, ed ex primo ministro della Nuova Zelanda) a capo del gruppo di studio