I sopravvissuti all’ultima era glaciale. Dall’Italia al resto dell’Europa

Centoventicinque scienziati, coordinati da ricercatori delle Università di Tubinga e di Pechino  e del  Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, sono riusciti a riscrivere la storia genetica dei nostri progenitori analizzando i genomi di 356 cacciatori – raccoglitori preistorici vissuti tra 35mila e 5mila anni fa e che rappresentano, in parte, gli antenati delle popolazioni dell’Eurasia occidentale.  116, tra gli individui studiati, sono stati ritrovati in 14 diversi Paesi dell’Europa e dell’Asia centrale.

Lo studio, basato sull’analisi del più grande set di genomi – incluso, per la prima volta, il DNA di persone vissute nell’Ultimo Massimo Glaciale (la fase più fredda dell’era glaciale tra 25mila – 19mila anni fa) – ha rivelato che le popolazioni si stabilirono in Europa tra 32mila e 24mila anni fa. E appartengono ai gruppi umani preistorici che gli archeologi indicano con il nome di Gravettiani, individui con cultura simile  (armi e manufatti simili) ma geneticamente diversi e che abitavano nell’Europa occidentale e sud – occidentale (le attuali Francia e Penisola iberica) e orientale-meridionale (l’odierna Repubblica Ceca e l’Italia).

Il patrimonio genetico dei cacciatori-raccoglitori nell’Europa sud – occidentale permane ininterrottamente per almeno 20mila anni. I loro discendenti sono coloro rimasti fino al periodo più freddo, originando la cultura  solutreana e magdaleniana e che poi si spostarono verso il nord-est europeo.

David Caramelli, docente di Antropologia all’Università di Firenze -e che con il suo team ne ha studiato i campioni italiani – spiega che “al contrario di quanto creduto finora, le popolazioni collegate alla cultura gravettiana presenti nell’Europa meridionale e soprattutto in Italia, scomparvero dopo la fase più acuta dell’era glaciale”. Dopo di che “si insediò un nuovo pool genetico”.

“L’Epigravettiano – aggiunge e specifica il coautore He Yu dell’Università di Pechino –  una cultura successiva collegata a individui geneticamente distinti dai precedenti abitanti dell’area. Presumibilmente, queste persone provenivano dai Balcani, arrivarono prima nel nord Italia intorno al periodo del Massimo Glaciale e si diffusero verso il sud fino alla Sicilia”.

Dall’Italia, dunque, gli abitanti epigravettiani si diffusero in tutta Europa circa 14mila anni fa, sostituendo le popolazioni collegate alla cultura magdaleniana.

Lo studio in questione, prima firma l’italiano Cosimo Posth  paleogenetista per l’Università di Pechino, è stato pubblicato su Nature con il titolo Palaeogenomics of Upper Palaeolithic to Neolithic European hunter-gatherers (Paleogenomica del Paleolitico superiore ai cacciatori-raccoglitori europei del Neolitico).

Oltre alla già citata Università di Firenze vi hanno collaborato i ricercatori degli atenei di Bologna, Cagliari, Palermo, Padova, Pisa e Siena.

 

Immagine: ricostruzione dall’artista Tom Björklund di individuo dell’ultimo paleolitico. Tratta dal profilo Twitter  @TomBjorklundArt

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