Stati Uniti. Vietato licenziare una persona perché gay o trans
Il 15 giugno 2020 la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha stabilito che nessuna persona possa perdere il proprio posto di lavoro perché gay o transessuale.
La Corte, con 6 voti favorevoli e 3 contrari, ha emesso una sentenza che estende il titolo VII del Civil Rights del 1964 che vieta le discriminazioni occupazionali in base alla razza, alla religione e al sesso, anche ai lavoratori LGBTQ.
“Un datore di lavoro – si legge nella sentenza – che licenzia un individuo perché omosessuale o transgender, licenzia quella persona per tratti o azioni che non avrebbe messo in discussione in membri di un altro sesso. Il sesso gioca un ruolo necessario e indiscutibile nella decisione, esattamente ciò che il Titolo VII proibisce”.
Negli Usa si stima che siano oltre 8 milioni i lavoratori LGBTQ che in 28 Stati (su 50) non hanno goduto finora di nessun diritto e tutela sul posto di lavoro.