La stampa 3D trabocca. E va in orbita
La stampa 3D va in orbita. È stato lanciato TuPod, il primo satellite interamente stampato in 3D.
Dallo spazio allo spazio; TuPod, infatti, ha iniziato la sua missione lanciato direttamente dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), attraverso un braccio robotico – una nuova tecnologia – che ne agevola la messa in orbita.
TuPod, a sua volta, lancerà altri 2 piccoli satelliti, i TubeSat.
Definito, infatti, satellite – matrioska, TuPod è frutto della creazione e della tecnologia italiana: progettato dalla filiale italiana del Gruppo Gauss e costruito dall’azienda modenese del Gruppo Crp di Modena, specializzata in stampa 3D.
Misura 10x10x30 centimetri, mentre i TubeSat non sono più grandi di una lattina di bibita. Uno dei 2 satelliti è stato realizzato da bambini e ragazzi tra i 9 e i 16 anni di una scuola brasiliana per lo studio della ionosfera terrestre, l’altro da un’azienda nord-americana.
La responsabile del satellite Chantal Cappelletti, ha spiegato all’Ansa che il settore dei mini satelliti come TuPod è in rapida crescita. Costano poco e hanno grandi potenzialità. “Realizzare e lanciare costellazioni di mini-satelliti ” ha detto Cappelletti “serve ad esempio per il monitoraggio ambientale, o alle scuole per motivi didattici e portare in orbita strumenti molto sofisticati”.
La matrioska TuPod era approdata all’Iss nel dicembre 2016, trasportata da una navetta cargo giapponese.
Fotografie Jaxa/Nasa