Il Parlamento Europeo dichiara l’emergenza climatica e ambientale
Il Parlamento Europeo ha dichiarato l’emergenza climatica e ambientale in Europa e nel mondo. Il 28 novembre 2019 è stata approvata la risoluzione non governativa con 429 voti a favore, 255 contrari e 19 astensioni.
La risoluzione si aggiunge alla precedente, approvata in seduta plenaria a Strasburgo, che chiede l’aumento dei tagli alle emissioni di C02, portandoli dal 40% al 55% già entro il 2030 e raggiungere, così, l’obiettivo di emissioni 0 entro il 2050.
Le risoluzioni ora dovranno passare il vaglio della Commissione Europea – a presidenza della tedesca Ursula von der Leyen – appena entrata in carica, ratificata dall’Europarlamento il 27 novembre 2019 con 461 sì contro i 157 no e gli 89 astenuti.
La Commissione inizierà i lavori il 1° dicembre, ma Ursula von der Leyen nel suo discorso inaugurale ha confermato l’impegno già espresso verso la questione climatica e ambientale.
“Mettiamoci a lavorare insieme per un nuovo inizio dell’Europa – ha detto la presidente – e la nuova Europa avrà la difesa dell’ambiente al vertice della sua agenda. Prima l’Europa si muove e maggiori saranno i vantaggi per cittadini. Venezia sotto l’acqua è una questione vitale. Vediamo le foreste in Portogallo colpite da incendi, la siccità in Lituania. Non possiamo perdere neanche un secondo”.
L’impegno della Commissione va verso la completa transizione energetica entro il 2050, ma sarà un passaggio “equo e inclusivo, altrimenti non potrà avvenire” ha proseguito la nuova presidente che ha rimarcato come il Green Deal europeo è “nuova strategia di crescita, con al centro la strategia industriale per consentire alle aziende di fare innovazione e sviluppare nuove tecnologie creando nuovi mercati. Ci aiuterà a ridurre le emissioni favorendo la creazione di posti di lavoro”.
L’Unione Europea della neo legislatura si propone al mondo come guida e “forza motrice” per “modellare un migliore ordine globale”.