COP 26. Dove eravamo rimasti
Nel novembre 2021 si svolgerà a Glasgow (Scozia – Regno Unito) COP 26, la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici, rimandata di un anno a causa della pandemia. La data prevista è dall’1 al 12 è l’Italia sarà il paese che organizzerà il vertice internazionale in collaborazione con il Governo britannico.
COP 26 vedrà il rientro degli Stati Uniti negli Accordi di Parigi del 2015, grazie a uno dei primi decreti firmati da Joe Biden appena insediato alla Casa Bianca (20 gennaio 2021), cancellando la posizione negazionista della crisi climatica del presidente anteriore, Donald Trump. Un segno importante dell’impegno dell’amministrazione Biden è la probabile convocazione di un summit sul clima con i capi di stato e i presidenti delle maggiori economie mondiali entro i suoi primi 100 giorni.
Inviato presidenziale per il clima è John Kerry, già segretario di Stato nell’era Obama, attivista climatico e ideatore di Our Ocean, che nel 2016 ha adottato progetto concernente la pulizia dei fondali marini elaborato dalla Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore.
Il 2021 sarà scandito da altri importanti appuntamenti: l’assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente, la conferenza Onu sugli oceani e la COP 15 che dovrebbe adottare un quadro globale sulla biodiversità e desertificazione, definendo il percorso da seguire per i prossimi 10 anni e oltre.
Milano e Roma
Una fitta agenda che impegna l’Italia, oltre per la già citata partnership, anche nell’organizzazione dell’evento preparatorio (Pre-COP) che si svolgerà a Milano dal 28 settembre al 2 ottobre 2021 e vedrà il raduno internazionale delle giovani generazioni Youth4Climate2021: Driving Ambition (per iscriversi al programma All4Climate-Italy2021, c’è tempo fino al 29 gennaio) e come Paese detenente la presidenza del G20 ne ospiterà il vertice a Roma il 30 e 31 ottobre 2021 con il clima e l’ambiente come punto centrale dell’agenda.
Mentre continuano gli appuntamenti settimanali e gli eventi organizzati dai sempre attivi giovani di FridaysForFuture.
In prossimità di questi importanti appuntamenti tornano a riecheggiare frasi del tipo “non c’è più tempo”, o “conferenza cruciale”, che ascoltiamo, puntualmente, almeno dal 2015. Speriamo che quest’anno non siano vane espressioni di circostanza ma foriere di immediate azioni concrete.