Aziende tecnologiche. Verso la neutralità di carbonio

Apple, la famosa azienda tecnologica di Cupertino (tra i ciclopi multinazionali con Amazon Google, Microsoft e Facebook), il 21 luglio 2020, nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato l’intenzione di abbattere definitivamente le emissioni di carbonio della sua attività e dei suoi prodotti entro il 2030. L’obiettivo che si prefigge è il raggiungimento della neutralità di carbonio, scelta che comporta una trasformazione di tutta la catena di produzione.

Produzione che nonostante il marchio e la dicitura che la contraddistingue ‘Progettati da Apple in California”, avviene soprattutto in Cina ed è lì che Apple lascia un’impronta importante nell’ambiente con il 74% di emissioni di gas serra, secondo un documento sulle risorse energetiche utilizzate dai suoi fornitori e presentato nel corso della conferenza stampa.

La neutralità di carbone, dunque, implica un forte impegno da parte di tutti i subappaltatori dell’Apple. 92 sono i siti che hanno aderito al programma di risparmio energetico, mentre 70, ha dichiarato la società californiana, si sono impegnati a utilizzare il 100% di energia rinnovabile per la realizzazione dei prodotti Apple. Come ad esempio Hon Haï Precision Industry, meglio conosciuta con il nome di Foxconn, che nelle sue fabbriche utilizza il fotovoltaico e acquista elettricità da energia solare.

Nel nuovo programma verde non manca la voce riciclaggio, che per Apple significa smontare i vecchi prodotti e le loro parti e riutilizzare i materiali secondo la logica dell’economia circolare. I robot Daisy, ha spiegato la società tecnologica, già in funzione nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti sono programmati per lo smantellamento degli apparecchi,  hanno raggiunto un tasso di 1,2 milioni di prodotti l’anno. Presto saranno affiancati da un altro robot, chiamato Dave, progettato per lo smontaggio dei  singoli componenti dei prodotti.

Prodotti ripensati per ridurre l’uso dell’alluminio con cui sono in parte realizzati gli smart-phone, i tablet e i computer. Secondo la società già il suo MacBook Pro da 16 pollici è “a basso contenuto di carbonio”.

Con tali procedure Apple conta di abbattere il 75% delle emissioni di gas serra. Annullerà il 25% rimanente con investimenti nella protezione delle foreste e di altri ecosistemi, secondo il principio di compensazione della neutralità di carbonio che prevede l’equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento dei gas serra.

L’attuazione del programma green a pieno regime consentirà l’abbattimento di 14,3 milioni di tonnellate di CO2 annui, che equivale, secondo Apple, alla rimozione di più 3 milioni di veicoli dalle strade, seguendo quanto stabilito dall’ Environmental Protection Agency statunitense per la quale ogni automobile emette in media 4,6 tonnellate di carbonio all’anno.

Gli altri giganti tecnologici non sono da meno. Jeff Bezos, fondatore di Amazon già nel 2019 ha annunciato il raggiungimento del carbon neutral entro il 2040 e ha iniziato comprando 100mila camion elettrici per le consegne. Microsoft da parte sua ha rilanciato: oltre a raggiungere zero emissioni entro il 2030 ha affermato che nel 2050 avrà compensato tutto l’inquinamento della sua produzione dalla sua creazione, avvenuta nel 1975.

 

Immagini: 1) Apple in Cina; 2) Il robot Daisy realizzato per lo smantellamento degli apparecchi, installato negli Usa e nei Paesi Bassi – photo by Apple

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