Covid. L’Alta Corte condanna il Governo per politiche sbagliate e irrazionali
L’Alta Corte di Giustizia dell’Inghilterra e del Galles ha emesso una condanna verso il proprio Governo, per le politiche per la gestione del Covid-19 nelle casa di cura nella periodo marzo-aprile 2022 “sbagliate”.
Addirittura “illegale” riporta Adnkronos e ripreso da centrostudiamericani.org, l’aver permesso alle Rsa di accettare persone dimesse dall’ospedale senza sottoporle al test e al periodo di quarantena. “Illegali” le politiche del ministro della Salute Matt Hanock che non tennero conto del rischio di contagio da parte degli asintomatici, di cui c’era allora “una crescente consapevolezza”; nello specifico secondo l’AGI i giudici hanno condannato le decisioni del Ministero contenute dei documenti del 17 e 19 marzo e del 2 aprile dove non era considerato il rischio maggiore di trasmissione da parte degli asintomatici per i residenti anziani e quindi vulnerabili. Si doveva tenere conto, insistono i giudici, che un “paziente anziano trasferito dall’ospedale alla casa di cura potesse infettare gli altri ospiti prima di manifestare i sintomi o addirittura non manifestandoli. È “irrazionale che il Dipartimento della Salute e dell’Assistenza sociale non abbia disposto l’isolamento per 14 giorni dei pazienti asintomatici ammessi in una casa di cura”.
Inoltre “I ministri erano obbligati a soppesare non solo la probabilità che si verificasse una trasmissione non sintomatica, ma anche le gravissime conseguenze nel caso in cui fosse avvenuto, già solo sulla base del principio di precauzione”. Quindi la Corte ha dato ragione alle 2 ricorrenti i cui padri sono morti nelle RSA nell’ Oxfordshire e nell’Hampshire, senza accettare l’obiezione di uno degli avvocati della difesa che “molte delle prove portate erano basate su modelli scientifici sulla carta e non fossero ‘prove del mondo reale’.
La Corte con una sentenza di 70 pagine riporta i passaggi significativi di quel tempo che confermano la responsabilità del Governo. “Il 6 marzo il professor Feguson del Nervtag (organo di consulenza per l’emergenza virus, ndr) indicava le prove che l’infettività potrebbe essere rilevata appena prima e appena dopo l’insorgenza dei sintomi. L’8 marzo 2020 sono stati pubblicati 3 articoli accademici che hanno indicato la reale possibilità di trasmissione pre-sintomatica del virus. Il 12 marzo l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ndr) ha pubblicato un documento in cui si confermava il fatto che le persone asintomatiche potessero essere infettive”.
Le ricorrenti, Cathy Gardner e Fay Harris (entrambe hanno perso il padre), si auspicano che la sentenza “aiuti chi ha perso i propri cari a causa delle politiche avventate e illegali del governo”.
“Le affermazioni di Hancock che il Governo aveva creato un cerchio di protezione attorno alle RSA non era altro che una vergognosa bugia di cui dovrebbe vergognarsi e per la quale dovrebbe scusarsi” ha sottolineato Gardner. Mente il loro avvocato ha ricordato che tra marzo e giugno 2020 sono oltre 20mila gli anziani e le persone fragili a morte nelle RSA dell’Inghilterra e del Galles.
In Italia
Anche in Italia purtroppo la pandemia ha prodotto tassi altissimi di mortalità fra le persone anziane e molte le RSA che non sono riuscite a controllare l’infezione. Ma finora molte delle inchieste per epidemia colposa, sono state archiviate o stanno per essere archiviate.
L’ultima in ordine di tempo la Procura di Cremona sull’indagine su contagi e vittime di 8 case di riposo ha affermato “Sebbene dalle attività di indagine siano emersi profili comprovanti una non del tutto idonea gestione dell’emergenza sanitaria, tali circostanze non paiono del tutto imputabili soggettivamente al personale direttivo delle Rsa. La mancanza di uno scambio informativo con gli organi preposti, quali ad esempio Ats, non ha permesso l’elaborazione tempestiva di protocolli organizzativi idonei a contenere o evitare il contagio dei propri pazienti e dei propri dipendenti. Tale aspetto pare in gran parte dipeso dall’eccezionalità del fenomeno in corso, nonché dalle difficoltà incontrate nella gestione dello stesso da parte di tutti gli enti preposti; d’altronde, le allora scarse informazioni scientifiche circa le caratteristiche del virus, la sua elevata trasmissibilità e la gravità della conseguente malattia non hanno agevolato la predisposizione di idonei protocolli anti-contagio, la loro trasmissione agli enti, quali le Rsa, e l’informazione dei dipendenti e dei pazienti in ordine al rischio contagio”.
Chissà se la sentenza dell’Alta Corte d’oltremanica farà scuola.
Immagine: Londra, l’edificio che ospita l’Alta Corte di Giustizia – (AP Photo/Kirsty Wigglesworth)