Zoom Park. Africa? Asia? No, Torino

Il Safari a portata di chilometri grazie al bioparco torinese Zoom che ha da poco inaugurato il nuovo habitat  La rupe del Masai Mara, un ecosistema africano che ospita un gruppo di 3 leoni – un maschio e 2 femmine – su 3mila metri quadrati.

Con l’arrivo dei leoni la Fondazione Zoom, in collaborazione con Wildlife InitiativeLeopard Ecology and Conservation Foundation, è pronta ad avviare due studi di ricerca in Namibia e Botswana, incentrati sul monitoraggio e supporto ai ranger e alle organizzazioni locali, oltre a censire i leoni che sono a rischio estinzione.

Inaugurato nel 2009, Zoom è un bioparco di nuova concezione per un turismo esperienziale e/o didattico. Vi si sono stati ricreati 11 habitat9 terrestri e 2 acquatici – che riproducono i luoghi asiatici e africani confacenti agli animali che ospita.

Animali che sono 300, provenienti dalle altre strutture zoologiche europee della rete EAZA (European Associations of Zoos and Aquaria), per oltre 80 specie che vivono liberamente immerse nel loro ambiente. I visitatori hanno la possibilità di avvicinarli il più possibile, separati dai più pericolosi da elementi naturali come corsi d’acqua, rocce e staccionate.

Per le scuole vengono elaborati attività specifiche per le classi di ogni ordine e grado.

Mentre il resort Lake Eyasi   permette di trascorrere la notte all’interno del parco,  in puro stile glamping (ossia vivendo l’avventura del campeggio senza rinunciare alle comodità di un hotel). Promesso il risveglio “con il ruggito del leone” in una delle strutture a scelta, ognuna con caratteristiche proprie che già di per se sono una esperienza.

Lo Zoom, oltre al turismo, tramite la sua Fondazione si occupa della salvaguardia della biodiversità, sostenendo la ricerca rivolta alla conservazione delle specie.

 

Immagine: Torino,La rupe del Masai Mara, l’ultimo habitat, perfetto ecosistema africano, ricostruito nel Zoom Park. Photos by zommtorino.it

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