Greccio. Alla vigilia degli 800 anni del primo presepe
Natale 2022 è la vigilia degli 800 anni del primo presepe vivente che San Francesco volle si realizzasse nel 1223 a Greccio (Rieti), dove era giunto all’inizio del 1200 per meditare in solitudine sul Monte Lacerone.
Con l’aiuto di Giovanni Velita, nobile del piccolo centro, Francesco, reduce dal viaggio in Palestina, volle rievocare la nascita di Gesù.
Diete, quindi a Giovanni, l’incarico di ricreare la scena della Natività vivente. Il fatto è così riportato nel XXX capitolo della Fonti Francescane.
Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”. Appena l’ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l’occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo.
E il 24 dicembre del 1223, nella grotta dove Giovanni aveva riscostruito la Natività vivente, furono “convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme”.
San Francesco quella sera, nella sua qualità di diacono, recitò la Messa e nell’omelia rievocò “il neonato Re povero e la piccola città di Betlemme” che Greccio tanto gli ricordava. La leggenda vuole che il bambinello, unico personaggio non vivente, lo fu per un attimo.
Quella notte è stata dipinta da Giotto, nel XIII quadro del ciclo di affreschi che narra la biografia del Santo nella Basilica superiore di Assisi (Presepe di Greccio, 1295-1299).
Vuole la tradizione che il Santuario francescano di Greccio sia sorto sulla grotta scelta da Giovanni per quella magica notte ed è infatti noto al mondo anche come Betlemme francescana o Santuario del Presepe.
Immagine: Presepe di Greccio (12295-99 circa) XIII quadro del ciclo di affreschi della Basilica di Assisi dedicato alla vita di San Francesco realizzato da Giotto. Immagine tratta dal sito sanfrancescoassisi.org