L’esperienza partigiana raccontata attraverso l’arte

 

La Resistenza è stata raccontata anche da pittori che hanno vissuto l’esperienza partigiana in prima persona.

Tra loro molto assidua è stata la produzione pittorica del giornalista, scrittore e disegnatore Ubaldo Bertoli (Solignano 1908 – Parma 2000). Di lui si ricorda il libro La Quarantasettesima dedicato alla 47ª Brigata Garibaldi e, appunto, il ciclo di dipinti  realizzati dagli anni Settanta in poi, che testimoniano la vita dei partigiani nelle montagne di Parma,

Una delle sue opere è stata acquistata direttamente dall’artista dal Comune di Neviano degli Arduini nel 1998, per volontà dell’allora sindaco Sergio Silvi.

Il quadro riporta il processo a Juan (nome di battaglia di Gianni Di Mattei), comandante partigiano – nonostante fosse un condannato omicida – per la sua preparazione bellica, ma processato dai suoi stessi compagni, condannato e giustiziato.  Fatto celebre, al centro di numerosi documentari e libri, oltre il già citato La Quarantasettesima dove Bartoli sorvola sul suo ruolo di difensore nel processo, come racconta Sergio Dallatana – al tempo Mario, uno degli uomini di Juan – in una intervista rilasciata alla  gazzettadiparma.it nel 2016.

L’altra opera di Bertoli di proprietà del Comune di Neviano, ed esposta presso il Museo Storico della Resistenza di Sasso, è Ricordo della 47ª, realizzato nel 1979.

Più famosa, forse, delle opere di Bertoli è la produzione pittorica del maestro siciliano, Renato Guttuso (1911 – 1987) .

A iniziare da La Crocefissione del 1940 – 41, che segnò l’iniziò della sua fama: l’opera ricevette il riconoscimento Premio Bergamo nel 1942. Per Guttuso era il simbolo “di tutti coloro che subiscono oltraggio, carcere, supplizio per le loro idee” per molti, come per la Chiesa Cattolica, era scandalosamente eretica tanto da proibire ai religiosi di guardarla.

Mentre Guttuso era attivo nella Resistenza antifascista, soprattutto a Roma, non smise di dipingere o disegnare con inchiostri provenienti delle tipografie clandestine. La serie di sue composizione dedicate all’esperienza partigiana sono riunite sotto il titolo, tragicamente  ironico e dalle molteplici letture,  Gott mit Uns – tradotto Dio è con noi – , la scritta incisa sulla fibbia d’accia dei soldati nazisti delle SS.

Di tale raccolta fa parte anche il Manifesto della Resistenza, dove Guttuso, oltre ai partigiani, rimanda alle vittime civili della violenza nazi-fascista, come è evidente dall’immagine dell’Italia sullo sfondo, colorata di rosso.

 

 

Immagini: 1) Ubaldo Bertoli, ‘Ricordo della 47ª’, 1979;  2 -3) Renato Guttuso ‘Fucilazione a Roma’  1943 -44 

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