L’oro imploso dell’estate italiana. Non solo calcio
Solo nello sport e quando si vince un titolo (nel calcio in particolare) si riesce a dare e provare una grande gioia e se anche questa emozione dura un attimo, nel cuore di ognuno resterà per sempre.
Un’estate, quella del 2022, che ha imitato quella dell’anno precedente, ma certo ha regalato a tutto lo sport italiano un “sacco” di successi, un medagliere senza precedenti, il sentire risuonare l’inno con sempre più vigore, e uno sventolio di tricolore sui gradini dei podi, mai visto.
Gli atleti italiani sanno nuotare, sanno correre, sanno saltare, sanno marciare, sanno giocare a pallavolo, a palla canestro, a palla a nuoto, sanno tuffarsi, sanno giocare con cerchi, nastri, sanno giocare a tennis ed anche negli sport meno praticati sanno eccellere.
È come se questi due anni di pandemia avessero forgiato i caratteri, dato forza e convinzione nei propri mezzi, e concesso a ognuno il tempo per migliorarsi.
Tutto bello, talmente bello che ogni giorno ci si stropicciava gli occhi e ci si chiedeva: “Sogno o son desto” .
Eppure quell’oro, argento e bronzo che nascondevano i pettorali dei nostri atleti non è stato apprezzato come meritava. Splendide le immagini trasmesse in TV, i ricevimenti al Quirinale, gli apprezzamenti del presidente del consiglio, le premiazioni presso i comuni di appartenenza dei singoli premiati, ma poi tutto è finito.
È’ mancato a ogni impresa quell’esplosione di gioia popolare che si è vista nel luglio del 2021 per la vittoria europea del calciatori. È come se in Italia la spinta per esplodere in urla, caroselli, applausi può solo nascere con il gioco del pallone.
Ma chi lo sport lo vive da sempre, partecipa e si emoziona ad ogni impresa, ha sicuramente provato una delusione che le ha fatto male. Chi sono Paltrinieri, Razzetti, Jacobs, e tutti gli altri nostri eroi ed eroine, per non meritare un carosello lungo la strade, o l’esporre la bandiera dalla finestra o dal terrazzo?
Via, pensiamoci bene, i sacrifici fatti da questi ragazzi della migliore estate italiana, devono non solo rimanere scritti negli annali, ma i loro visi, i loro sorrisi, il loro urlare a squarciagola l’inno, debbono rimanere negli occhi e nel cuore di tutti perché se abbiamo per qualche giorno, pensato meno al Covid, alla guerra in Ucraina, al possibile inverno freddo cui andremo incontro per la mancanza di gas, lo dobbiamo a loro. Ricordiamoci, loro solo entrati nella storia, e quando ce lo racconteranno tra anni, magari meno fortunati di questo, sarà un qualche cosa di cui andremo fieri.
Viva lo sport italiano!!!
Immagine di copertina: la foto è presa dalla pagina Facebook di Alberto Razzetti
Sei grande perché sai trasmettere i tuoi pensieri e sentimenti in modo unico.