Il Sesto Stato di Luca Sacchetti. Un cavaliere sempre in viaggio

La violenza nella sua dimensione fisica, sessuale e psicologica  rappresenta la fonte di ispirazione della serie pittorica Il Danno  del pittore romano Luca Sacchetti.

L’artista parte da un profondo lavorio di indagine introspettiva, per approdare a una raffigurazione oggettiva del dolore provocato agli abusati, soprattutto se minori, il cui numero è sottostimato per il suo accadere nel silenzio quotidiano anche nell’”evoluta” quanto prepotente società occidentale del XXI secolo.

Il Danno

24 pitture che compongono 5  capitoli corrispondenti a 5 fasi nelle quali l’autore dipana, con coinvolgente maestria di tratto e colori e alta valenza concettuale, momenti del doloroso percorso sentimentale ed emotivo a cui nessuna vittima di soprusi riesce a sottrarsi.

Della carrellata di volti, colpiscono quelli mostrati a metà, delimitati da una lunga linea nera – appartenenti al primo capitolo – Il Danno 1 – così rappresentati perché “il trauma spacca in due, il prima e il dopo”.

“Il trauma è dialettica: mostro e nascondo, ricordo e dimentico, ora ci sono e ora sparisco.  C’è una parte, quella danneggiata, che è insostenibile, che non può essere vista né a me né da nessun’altro”. È la dinamica della mente catturata dallo shock, come si apprende dal catalogo della mostra.

I flash-back, tipici della sindrome post traumatica che ritornano puntuali implacabilmente, ma anche, paradossalmente, il senso di vergona per la violenza subita, sono palesi in questi ritratti a metà ma che via via svelandosi nei capitoli successivi della serie, dimostrano la possibilità del graduale riscatto attraverso la condivisione, la pluralità empatica tra loro che si mostrano e noi che li guardiamo.

Una pluralità  alla quale Luca Sacchetti dà forma attraverso il riadattamento del simbolo artistico per eccellenza dell’universalità, Il Quarto Sato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, che qui diventa Il Sesto Stato,  a sottolineare, e suggellare che soltanto insieme riusciamo a tornare interi.

Storia della mostra

La serie Il Danno di Luca Sacchetti è stata in mostra, la prima volta nel 2018, nella Strada Sotterranea del Castello di Vigevano in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che cade ogni 20 novembre dal 1989 come stabilito dalla Convenzione ONU e ratifica dall’Italia nel 1991.

Amore, salute, gioco, spensieratezza, studio, possibilità per il futuro sono i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che dovrebbero essere sacri ovunque. Diritti, invece, brutalmente infranti per decine di milioni di bambini. Nella serie Il Danno, Luca Sacchetti si sofferma sulla violenza sessuale e il bullismo, come illustra il catalogo, che riporta anche le testimonianze dei protagonisti ritratti.

Luca Sacchetti.  Poliedricamente artista

Pittore, scultore, designer, classe 1962, romano di nascita, Luca Sacchetti rimane nella capitale fino al 1985. Dopo aver conseguito la laurea in Economia vola a Parigi e, quindi, a Fontainebleau dove completa la propria formazione con il Master in Business Administration presso l’INSEAD.

Quindi, ritorna in Italia: è la volta di Milano, dove come responsabile della comunicazione e art director, lavora presso aziende di moda, per poi dare vita, nel 1993, alla propria agenzia di comunicazione la Star Factory.

Nel 2004, ecco il primo grande cambiamento. Luca decide di dedicarsi alla sua passione di sempre, all’arte – pittura e scultura – e al design e presenta nella città meneghina la sua prima collezione Dreams, a cui seguiranno Eiffel, La Bella Addormentata nel Bosco e Visions, la cui relativa pubblicistica (dove Sacchetti, oltre all’art-design, dedica attenzione anche al marketing) è disponibile sul sito Librerie Ippogrifo (ippogrifogoodbook.it).

Nel 2009 torna agli studi: questa volta all’Accademia di Belle Arti di Brera, conseguendo nel 2014 il Diploma in pittura.

Nel frattempo, anche con sculture, installazione multimediali e industrial design partecipa a mostre collettive e personali. E alcune sue opere entrano a far parte di collezioni permanenti, acquistate, per esempio, dalla Fondazione CRT di Torino, dal Museo Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo e del Parco scultura, Parco del Sojo, arte e natura, di Covolo di Lusiana (Vicenza).

Con ammirevole forza d’animo, al culmine del periodo pandemico decide di lasciare l’Italia. Affrontando e superando le difficoltà delle restrizioni del periodo, Luca Sacchetti riesce a raggiungere la sua meta, il Messico dove vive da oltre due anni nella capitale.

… quel cavaliere pieno di coraggio…

La biografia di Luca Sacchetti ci riporta a quanto diceva Gianni Rodari: “In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio”.

 

Immagini: del pittore, sculture e design Luca Sacchetti nelle fotografie 1 – 2 la serie pittorica Il Danno, con l’intenso Il Sesto Stato; 3 il design della serie Dreams

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